Triuggio punta sulla scuola senza zaino: è il “cooperative learning”

Andare a scuola “senza zaino”? A Tregasio il progetto è già partito, Triuggio punta ad allargarlo. È un metodo didattico caratterizzato dal “cooperative learning”: con tavoli esagonali, niente cattedra, lavori in gruppo e angoli tematici.
Zaini e cartelle per la scuola
Zaini e cartelle per la scuola FABRIZIO RADAELLI

Andare a scuola “senza zaino”? A Tregasio si può. Ma dire che il progetto sia semplicemente quello di togliere pesi e cartelle dalle spalle dei piccoli, porterebbe fuori strada. «Si tratta di un metodo didattico a tutto tondo, fortemente caratterizzato dal “cooperative learning”» spiega il dirigente scolastico Roberto Crippa.

L’innovativo approccio alla didattica è partito dalla Toscana ed è oggi attivo in un centinaio di scuole lungo lo Stivale. E il sogno è di portarlo anche a Triuggio.


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Alla primaria Falcone di Tregasio, per la precisione. Dove «già dallo scorso anno scolastico abbiamo attivato una piccola sperimentazione nelle 2 classi prime entranti – spiega Crippa – Nell’anno scolastico appena concluso abbiamo proseguito nel percorso, aggiungendo a quelle che sono diventate ormai “seconde”, una nuova sezione prima».
Ma «c’è da fare una precisazione – prosegue il dirigente – Non si tratta ancora di una sperimentazione formalizzata. Piuttosto di un primo avvio attivato grazie alla spinta di alcuni docenti, che credono molto nel progetto, e forti della disponibilità delle famiglie. Nel frattempo, da 2 anni a questa parte, abbiamo creato un gruppo di lavoro che studia, approfondisce il tema e monitora l’andamento delle attività nelle classi coinvolte: è composto da docenti non solo di Triuggio, ma anche di altre scuole del territorio. Quando avremo tutti gli elementi necessari, valuteremo se ampliare la sperimentazione e formalizzarla».


Nella “scuola senza zaino”, è l’ambiente classe a veicolare le azioni. Si elimina la cattedra e l’insegnante diventa un “affiancatore”, nella convinzione che le lezioni frontali siano ormai superate e che siano i problemi a dare avvio alle attività didattiche.

I bimbi sono seduti attorno a tavoli esagonali (già introdotti nelle classi di Tregasio coinvolte nell’iniziativa), lavorando spesso in gruppo e guardandosi in faccia. La classe accoglie anche una serie di angoli tematici e laboratoriali, dove importante è l’utilizzo di materiali tattili, iconici e multimediali. E lo zaino? Lo zaino effettivamente si lascia a casa (al massimo si sceglie una piccola cartelletta per qualche approfondimento da proseguire dopo l’orario scolastico), anche perché il materiale necessario è tutto in condivisione.

«Quella del “cooperative learning” è una linea su cui lavoriamo a livello di istituto, nella “scuola senza zaino” viene enfatizzata e messa a sistema» dice Crippa.

Del metodo se n’è parlato anche durante il Consiglio di istituto di pochi giorni fa, dove è emersa la soddisfazione delle famiglie coinvolte.