Carate, aziende contro il Comune Prima vittoria per vizio di forma

Urbanistica: il Tar dà ragione alle aziende che hanno fatto ricorso contro il Comune di Carate Brianza (chiedendo 9 milioni di euro di danni). Motivo: la sospensione dei piani attuativi doveva essere fatta dalla giunta e non dal funzionario comunale.
Carate - La zona di via Della Valle, nei pressi della Valassina, interessata dal contenzioso.
Carate – La zona di via Della Valle, nei pressi della Valassina, interessata dal contenzioso.

Urbanistica: il Tar dà ragione alle aziende che hanno fatto ricorso contro il Comune (chiedendo 9 milioni di euro di danni). Motivo: la sospensione dei piani attuativi doveva essere fatta dalla giunta e non dal funzionario comunale.

Uno a zero per le ricorrenti, ma la partita è appena iniziata e il fischio finale suonerà solo il 9 aprile 2015, quando il Tribunale amministrativo della Lombardia pronuncerà la sentenza entrando nel merito del ricorso depositato il 5 agosto dai tre proprietari di un terreno di via Della Valle che si affaccia sulla Valassina.

I giudici hanno infatti accolto la prima istanza della Canali di Sovico e delle altre due società (Edilpalosco e Mla selection) che ritengono di essere state danneggiate – per nove milioni di euro – dalla mancata proroga del Documento di piano del Pgt da parte dell’amministrazione comunale: la sospensiva dell’atto con cui il Comune a giugno le avvisava della mancata approvazione del loro piano attuativo.

Facoltà di legge, la proroga (fino al 31 dicembre) avrebbe concesso alle ricorrenti la possibilità di far analizzare il loro progetto dagli uffici comunali e chissà, anche quella di vederselo approvare. E’ andata diversamente: decaduto naturalmente il Documento di piano, la parte di Pgt che disciplina gli Ambiti di trasformazione, l’assessore Marino Valtorta ha dato mandato all’ufficio di avvisare i privati che avevano piani attuativi “sospesi”. Un atto di trasparenza e partecipazione per il Comune, un errore per i giudici del tribunale: doveva essere la giunta a dare quella comunicazione.

Diciotto le eccezioni di legittimità sollevate dalle ricorrenti (seguite dall’avvocato Jacopo Recla, che divide lo studio legale con l’ex assessore Pdl Paolo Bertacco) e riscontrate dal 2009 (anche se in realtà i lottizzanti hanno presentato il loro primo progetto unitario, per una grande struttura di vendita, solo nel mese di aprile, trentacinque giorni prima della scadenza del Documento di piano). Una sola quella accolta.

Una “macchia” che l’amministrazione comunale ha subito provveduto a cancellare. Ieri a mezzogiorno, infatti, riunito per una riunione di giunta straordinaria, l’esecutivo del sindaco Francesco Paoletti ha sanato il vizio formale. «Se doveva essere la giunta – così Valtorta – e non il funzionario responsabile di settore, a comunicare ai lottizzanti che il piano non era stato approvato, ora lo abbiamo fatto. Prendiamo atto dell’ordinanza del Tar e andiamo avanti con serenità sulla nostra strada, convinti che se avessimo prorogato il Documento di piano saremmo stati incoerenti visto che abbiamo avviato da tempo l’iter di variante del Pgt. Il nostro è uno dei primi Pgt in scadenza e non c’è giurisdizione in materia. Quella del prossimo anno sarà di sicuro una sentenza che farà scuola».