Titoli fantasma, arrestati ex presidente del Seregno Bizzozero e l’ex sindaco di Como

Il patron del Lecco, ex presidente del Seregno, Daniele Bizzozero aveva messo in circolo titoli simili anche per cercare di salvare il Monza calcio l’anno scorso, prima che poi fallisse e subentrasse l’attuale proprietà
Daniele Bizzozero
Daniele Bizzozero

L’ex sindaco di Como Stefano Bruni, 54 anni, primo cittadino della città lariana nel decennio tra il 2002 e il 2012 è stato arrestato dalla Guardia di Finanza su ordine del gip di Milano nell’ambito di una inchiesta su titoli fantasma utilizzati da un’agenzia privata di riscossione di tributi di Pesaro.

Nella stessa indagine sarebbe stato arrestato anche Daniele Bizzozero, 66 anni, ex presidente del Seregno calcio e patron del Lecco, squadra che quest’anno ha militato nello stesso girone di serie D del Monza. E proprio al Monza e alle sue vicissitudini prima del fallimento che ha portato all’arrivo della nuova, solida proprietà di Nicola Colombo è legato il nome di Bizzozero.


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La Procura della Repubblica, con il pm Walter Mapelli, aveva presentato una istanza di fallimento nei confronti della società biancorossa allora affidata all’amministratore unico Piero Montaquila. Nell’ambito della procedura fallimentare la Procura aveva disposto accertamenti per capire in che modo l’amministratore unico Piero Montaquila e soci si stessero muovendo per arrivare alla ricapitalizzazione che doveva salvare la società. Accertamenti che di fatto avevano bloccato l’operazione.

I soldi dovevano arrivare grazie ad alcuni titoli Jp Morgan di proprietà della famiglia Bizzozzero, legata a Bruni. Roba da 2 milioni di euro presentata per incassare 1 milione e 200mila euro circa e dare un po’ di ossigeno alle casse del sodalizio permettendo di pagare qualche creditore.

Peccato che, però, la tanto agognata ricapitalizzazione non si è mai conclusa e alla fine iul Monza è fallito. I titoli Jp Morgan depositati alla Banca popolare di Vicenza non hanno prodotto niente. L’istituto di credito, interpellato sulla questione da “Il Cittadino”, nella primavera dell’anno scorso rispose così: «la banca non ha mai ricevuto una richiesta di affidamento da parte dell’Ac Monza Brianza». Non solo non era stato concesso un fido, ma neanche era stato chiesto.

L’inchiesta milanese, coordinata dall’ex pm di Monza Donata Costa, riguarda Aipa, società incaricata da oltre 800 comuni di riscuotere i tributi locali, società in stato di prefallimento che poi ha conferito i contratti alla Mazal, neo costituita con un capitale praticamente nullo.

Ed è proprio per costituire il capitale sociale di quest’ultima società (18 milioni di dollari americani in titoli emessi dalla JP MORGAN1, rivelatisi privi di valore alcuno così come fasulle sono risultate essere due polizze fideiussorie per 10 milioni di euro) che il manager Luigi Virgilio, chiamato a traghettare l’Aipa fuori da cattive acque, si è rivolto a Bruni e Bizzozzero.

I due -spiega la Guardia di Finanza- svolgono un ruolo assolutamente attivo nella intermediazione, contrattazione ed acquisto dei titoli (incassando tra l’altro centinaia di migliaia di euro per consulenza/intermediazione) introducendo Demers Johannus, faccendiere olandese stabilitosi a Lugano, che in una banca estera detiene centinaia di milioni di titoli JP MORGAN descritti.