Terremoto, ecco il nuovo oratorio di Arquata (anche grazie ai lettori del Cittadino)

VIDEO - A quattro mesi dal terremoto che ha scosso il centro Italia, prende forma il nuovo centro comunitario polivalente di Arquata del Tronto, nato da un’idea del vescovo di Ascoli Piceno e sostenuto anche dal Cittadino con una campagna di raccolta fondi in Brianza.
Oratorio Arquata del Tronto progetto del nuovo centro polifunzionale
Oratorio Arquata del Tronto progetto del nuovo centro polifunzionale Sarah Valtolina

A quattro mesi dal terremoto che ha scosso il centro Italia i segnali della ricostruzione iniziano a farsi vedere. Uno di questi è il centro comunitario polivalente di Arquata del Tronto, nato da un’idea del vescovo di Ascoli Piceno, monsignor Giovanni D’Ercole già all’indomani del sisma.
«Alla gente e soprattutto ai giovani serve un luogo dove potersi trovare di nuovo come comunità», aveva detto durante l’intervista rilasciata al direttore de il Cittadino, Martino Cervo. E proprio in occasione di quella chiacchierata è nata l’idea: fare del Cittadino il promotore in Brianza del progetto di ricostruzione dell’oratorio di Arquata.


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Dunque c’è un po’ anche della generosità dei brianzoli nella nuova struttura che sorgerà in tempi brevi a Borgo di Arquata. Il cantiere partirà già nei prossimi giorni ed entro pochi mesi dovrebbe essere ultimato. Un progetto ambizioso e impegnativo, del valore preventivato di 1 milione 230mila euro.

«Questo progetto rappresenta uno strumento di grande valore sociale per la crescita di tutta la cittadinanza e del territorio di Arquata del Tronto, un investimento, una possibilità per la crescita comunitaria, sociale e culturale», hanno spiegato i promotori del centro, in occasione della presentazione del progetto.

Non un semplice oratorio in sostituzione di quello distrutto dalle scosse di terremoto, ma un centro polifuzionale, moderno e attrezzato, pensato per accogliere diverse tipologie di persone in tutte le stagioni dell’anno e soprattutto bambini e ragazzi fino a 13 anni e le loro famiglie.

La struttura sarà edificata su due livelli, oltre al centro polifuzionale saranno presenti un bar, una cucina, il salone mensa e poi aule multimediali per la catechesi disponibili anche per riunioni e assemblee comunitarie. Negli spazi polifuzionali verranno aperte aule dedicate ad attività culturali, sostegno allo studio e accrescimento culturale per ogni fascia d’età.

Il piano rialzato, invece, sarà destinato ad accogliere gli ospiti in camere singole, doppie, quadruple con servizi igienici. Spazi che saranno destinati a gruppi, ragazzi, giovani e famiglie, per momenti di ritiro spirituale, campi scuola e accoglienza ricreativa. La struttura potrà accogliere fino a 50 persone, e permetterà l’attivazione di scambi e di sostegno al volontariato.

«L’obiettivo di questo progetto è di offrire occasioni di crescita e di fraternità, guidando soprattutto i ragazzi e i giovani alla scoperta della presenza di Gesù – ha spiegato il vescovo di Ascoli Piceno, monsignor D’Ercole – Non va dimenticato che lo scopo ultimo del progetto è prima di tutto fare comunità, ricostruire il tessuto locale che l’esperienza del terremoto ha disgregato. Il progetto porterà a una comunione di persone che cresceranno nell’amore di Gesù e in una vera vita fraterna».

Il cantiere è stato accolto con entusiasmo dalla gente di Arquata che vede nel nuovo centro polifunzionale un «elemento di continuità con la tradizione della comunità arquatana, privata degli spazi comunitari dopo gli eventi sismici – hanno concluso i progettisti della struttura presentando il progetto – e allo stesso tempo segna una elemento di grande innovazione e valore. La funzione sociale di questa struttura è la sua caratteristica più importante».