Tecnologia: a Villasanta il tessuto diventa un capo d’abbigliamento digitale

Un progetto: trasformare i tessuti in oggetti digitali. È la storia dei fratelli Davide e Michele Zanesi che con la loro start up Exteryo Srl, con sede a Villasanta, sono pronti a spiccare il volo. Proprio mentre Nike fa il giro del mondo con la tecnologia NFC nelle nuove divise Nba.
Davide e Michele Zanesi
Davide e Michele Zanesi Giulio Masperi

Un progetto: trasformare i tessuti in oggetti digitali. Una storia di tecnologie che guardano al futuro mentre riscoprono i saperi brianzoli. È la storia di due fratelli lecchesi, Davide – ceo e socio di maggioranza – e Michele – direttore operativo – di Zanesi, che con la loro start up Exteryo Srl, con sede a Villasanta, sono pronti a spiccare il volo.

Negli ultimi giorni la notizia delle nuove divise NBA firmate Nike, dotate di tecnologia NikeConnect, ha fatto il giro del mondo. Di cosa si tratta? Magliette digitali che contengono un chip dotato della tecnologia Near Field Communication (NFC). Questo chip, cucito all’interno della classica etichetta dei capi di abbigliamento, permette di accedere a numerosi contenuti digitali. Foto, video, link a siti internet. Basta avvicinare lo smartphone al chip.

Il colosso americano ha lanciato il suo prodotto, mentre pochi mesi fa un altro “big” come Apple aveva annunciato l’apertura dei propri dispositivi al NFC. Un fatto straordinario che ha accesso i riflettori sugli “indumenti digitali” di cui sopra. Notizie che hanno scosso anche la Brianza.

Il motivo? Proprio a Villasanta, nella zona industriale di via Cristina Trivulzio di Belgioioso, al confine con Arcore, ha sede l’azienda Exteryo Srl. La start-up dei fratelli Davide (contitolare con altri due soci) e Michele Zanesi.

«Exteryo nasce qui nel 2016 con l’obiettivo di sviluppare un prodotto finalizzato ad applicare l’elettronica ai capi di abbigliamento – spiega Davide, trentenne con laurea in Design&Engineering – Siamo in grado d’inserire i nostri chip di 3 millimetri per 3 dentro un quadratino di tessuto che può essere ripiegato, messo in lavatrice, stirato senza alcun problema. Un prodotto unico nel suo genere e già brevettato».

Exteryo prima di Nike? Non è detto, ma la società brianzola da un paio d’anni ha brevettato (e commercializzato) maglie, braccialetti, portachiavi contenenti un chip. Strumenti di alta tecnologia che permettono di accedere a molti contenuti con lo smartphone.
«Siamo felici che sia arrivato sul mercato il prodotto di Nike, avrà un effetto trainante anche per noi, e certifica che siamo sulla strada giusta – racconta Michele, classe 1990 – Il nostro mercato? Tutti i clienti interessati al legame tra elettronica e tessuto: dai centri sportivi e le palestre ai produttori di abbigliamento sportivo e sicurezza sul lavoro. Basti pensare a un braccialetto con le informazioni per scoprire una città come Monza: tessuti acquistati a Concorezzo, progettazione a Villasanta, lavorazione in Italia, solo i chip arrivano da oltre confine.