Svolta nell’omicidio di Besana, fermato il presunto killer di Giuseppe Piazza

Giuseppe “Pino” Piazza, 55 anni, residente in un appartamento del casermone di ringhiera comunale che si affaccia su via Cavour a Besana, sarebbe morto per mano di Michele Scarfò, 55 anni, originario di Galatro (Reggio Calabria) e residente a Veduggio, pluripregiudicato - il fratello di una vicina di casa della vittima.
La scena del crimine nella piazza di Brugora
La scena del crimine nella piazza di Brugora

Due colpi di pistola a segno e tre bossoli a terra. Quelli ritrovati dai carabinieri giovedì pomeriggio nella piazza lungo via Cavour, a Brugora, già vestita a festa. Un omicidio in pieno giorno, attorno alle 16, all’ora della merenda,risolto nel giro di 24 ore dai carabinieri della stazione di Besana Brianza, quelli del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Seregno e del Nucleo investigativo di Monza.

Sull’asfalto, a pochi metri da casa, il corpo di Giuseppe “Pino” Piazza, 55 anni, residente in un appartamento del casermone di ringhiera comunale che si affaccia su via Cavour. A freddarlo, con una pistola, sarebbe stato Michele Scarfò, 55 anni, originario di Galatro (Reggio Calabria) e residente a Veduggio, pluripregiudicato – il fratello di una vicina di casa della vittima – in stato di fermo con l’accusa di omicidio.

Un uomo “corpulento e brizzolato”. Così era stato descritto il killer da alcuni (pochi) testimoni. La vittima, originaria di Valguarnera Caropepe (Enna), a sua volta già noto alle forze dell’ordine, prima di essere raggiunto dai due colpi, uno alla testa e uno al corpo, ha litigato con il suo assassino, il quale, all’improvviso, ha estratto l’arma e ha sparato. I colpi sono risuonati nella piazza dove era in corso l’allestimento della festa.

Poche, complice anche il caldo torrido, le persone presenti,4 o 5 in tutto. Fortuna ha voluto che non ci fossero bimbi a giocare, come a volte accade. Qualcuno ha pensato a dei petardi. Ma quando hanno visto Piazza a terra, in una pozza di sangue, hanno realizzato l’accaduto ed è scattato l’allarme. Per il 55enne non c’è stato nulla da fare. Il luogo del delitto è stato blindato e sono partiti i rilievi del reparto scientifico dell’Arma. Sul posto anche il colonnello Rodoldo Santovito.

Oltre a passare palmo a palmo il luogo del delitto, i militari hanno anche interpellato tutti i vicini di casa della vittima, che abitava a Besana da una quindicina d’anni. A uno degli appartamenti, dopo una accurata perquisizione, giovedì in tarda serata erano stati posti i sigilli. La casa della sorella del presunto killer.

Secondo quanto raccontato da alcuni vicini di casa, Piazza la mattina del giorno dell’omicidio avrebbe litigato furiosamente con la donna, una sessantenne, per futili motivi, probabilmente problemi di natura condominiale. Non si sarebbe trattato del primo screzio tra i due, i litigi sarebbero iniziati già anni fa. Verosimilmente lei ha avvisato dell’accaduto il fratello, Michele Scarfò, che, nel pomeriggio, ha incontrato Piazza probabilmente per chiarire l’accaduto, ma con una pistola in tasca. Tra i due sono volate parole grosse finché Scarfò non ha estratto l’arma e ha sparato.

Attraverso la celere attività investigativa e la profonda conoscenza del territorio, gli investigatori dell’Arma sono giunti in alcune ore a stringere il cerchio attorno al 55enne veduggese che nel tardo pomeriggio di venerdì è stato sotto posto a fermo di indiziato di delitto dai carabinieri di Seregno per omicidio e tradotto in carcere, a Monza, a disposizione dell’Autorità giudiziaria