«Sono Enzo, ho 17 anni»: così un 40enne adescava e violentava le ragazzine

Tra le vittime, tre, anche una 16enne di Cesano Maderno. Nel suo pc i carabinieri hanno trovato decine di fotografie e video porno, riconducibili a 10 ragazzine, di cui 5 minorenni e due addirittura minori di 14 anni. Ci sono ancora una trentina di foto di ragazze non identificate.
Ha minacciato di pubblicare le foto osé delle ragazze in Facebook
Ha minacciato di pubblicare le foto osé delle ragazze in Facebook

Adescava sui social le sue vittime. Si presentava come “Enzo”, diciassettenne dal bell’aspetto. Una volta ottenuta la fiducia delle ragazzine, chiedeva loro di inviargli foto in cui si ritraevano nude e in pose inequivocabili. Poi usciva allo scoperto. Le minacciava, dicendo che avrebbe pubblicato tutto su facebook, se non avessero accettato di avere rapporti sessuali con lui. L’uomo, un albanese di 40 anni, irregolare, è in carcere dal febbraio del 2016. Ma nei giorni scorsi gli è stata notificata un’altra ordinanza di custodia cautelare in carcere per violenza sessuale e detenzione di materiale pedopornografico.

Dopo la prima indagine che lo ha incastrato, grazie alla denuncia della mamma di una delle sue vittime, di Solaro, i carabinieri della compagnia di Desio hanno continuato a indagare su di lui. Gli hanno sequestrato cellulare e computer e hanno scoperto altri casi. Altre ragazzine, tra i 14 e i 20 anni, adescate e costrette a subire rapporti sessuali e inviargli foto osé. Sono tre le giovani che, secondo le ultime indagini, l’uomo ha violentato. Una di loro è di Cesano Maderno.

All’epoca dei fatti contestati, nel 2015, aveva 16 anni. È stata dalla sua denuncia che gli investigatori sono ripartiti . L’albanese contattava le ragazzine su una piattaforma web, chiedeva loro foto e filmati a luci rosse. «Che rimanga solo tra noi, non dire niente ai tuoi genitori» diceva. Quando trovava adolescenti particolarmente fragili, riusciva a convincerle ad incontrarsi. Andava direttamente lui a casa delle sue vittime.

In un episodio, la violenza si è consumata nello scantinato dell’abitazione della vittima. Se lei non avesse accettato il rapporto sessuale, lui avrebbe reso pubbliche le foto che la ritraevano nuda. Nel suo pc i carabinieri hanno trovato decine di fotografie e video porno, riconducibili a 10 ragazzine, di cui 5 minorenni e due addirittura minori di 14 anni. Ci sono ancora una trentina di foto di ragazze non identificate.