Seveso: a Casa Betania 20 migranti (6 sono già arrivati)

Anche Seveso accoglierà 20 migranti. Ma non saranno né il Comune, né la parrocchia, né i privati ad aprire loro le porte, bensì Casa Betania in corso Isonzo, voluta da Fratel Ettore e diretta oggi da suor Teresa Martino. L’ha comunicato il sindaco Paolo Butti in consiglio comunale
Seveso, i profughi a Casa Betania: una fotografia del maggio 2011
Seveso, i profughi a Casa Betania: una fotografia del maggio 2011

Anche Seveso accoglierà 20 migranti. Ma non saranno né il Comune, né la parrocchia, né i privati ad aprire loro le porte, bensì Casa Betania in corso Isonzo, voluta da Fratel Ettore e diretta oggi da suor Teresa Martino. L’ha comunicato il sindaco, Paolo Butti, in consiglio per informare la cittadinanza, riprendendo il tema in un incontro con la stampa. «Da giovedì scorso – ha spiegato – Casa Betania ospita 6 ragazzi del Bangladesh, tutti tra i 22 e i 25 anni, che io stesso, insieme a suor Teresa, sono andato a prendere al centro di accoglienza provinciale di Agrate gestito dalla Croce rossa.

Nei prossimi giorni – ha aggiunto – ne arriveranno altri 6 fino ad arrivare a 20 migranti come stabilisce la convenzione che suor Teresa ha stipulato con la Prefettura. Casa Betania sta anche cercando un collegamento con il Banco alimentare per la fornitura di derrate da offrire ai migranti – ha continuato – si è dotata di due mediatori culturali e ci sono alcuni volontari che aiutano la struttura anche nel processo di alfabetizzazione dei migranti che parlano poco inglese».

Si era parlato per la prima volta di profughi a Seveso l’anno scorso quando, nell’ambito dell’operazione “Mare Nostrum”, erano giunti in città 6 uomini, sempre del Bangladesh, oggi ospitati, per lo più, in appartamenti privati tra Seveso e Bovisio gestiti dal Consorzio insieme all’associazione Natur&.

«L’amministrazione si è detta disponibile fin dall’anno scorso a collaborare – rimarca il sindaco – Abbiamo anche firmato un protocollo con la Prefettura per poter avviare i migranti in percorsi di lavoro socialmente utile, sempre che loro si dimostrino disponibili. E la nostra speranza resta sempre quella d’evitare la formazione di grosse concentrazioni di migranti in un’unica zona, quasi fossero dei “ghetti”».

Non la pensa così la Lega Nord. «Venti clandestini a Casa Betania sono già un “ghetto” – dice il consigliere, Luca Allievi – considerato che il Bangladesh non è nemmeno in guerra. Ed è grave il fatto che non sapessimo che il sindaco settimana scorsa si è recato ad Agrate per portare a Seveso i clandestini. Spero aumentino i controlli in quell’area perché non penso che Casa Betania da sola sia in grado di mantenere l’ordine nel lungo periodo e in vista di ulteriori arrivi».