Seregno, strappati i cartelli contro i bivacchi sul sagrato della basilica

Bivacchi e maleducazione sul sagrato della basilica di Seregno, con schiamazzi e rifiuti lasciati in giro. Spunta un cartello del prevosto (poi strappato e gettato a terra): «Si prega cortesemente di non sostare in modo incivile ed irriverente».
Seregno, il sagrato della Basilica San Giuseppe - foto Paolo Colzani
Seregno, il sagrato della Basilica San Giuseppe – foto Paolo Colzani Redazione online

«Questa area del colonnato ed i gradini antistanti non sono uno spazio ad uso pubblico, ma luogo sacro e riservato al passaggio alla basilica. Si prega cortesemente di non sostare in modo incivile ed irriverente, di non sporcare, fumare o disturbare. La buona educazione è indice di intelligenza e rispetto. Grazie».
È questo il contenuto dei cartelli che, per qualche settimana, sono apparsi all’esterno della Basilica San Giuseppe di Seregno, il cui sagrato da troppo tempo è preda di gruppi di giovinastri, che lo utilizzano a piacimento, incuranti del significato che lo stabile ha per l’intera comunità locale.

«I cartelli che avevo messo – spiega monsignor Bruno Molinari, prevosto di Seregno – sono stati staccati e gettati per terra, probabilmente proprio da chi scambia facilmente e regolarmente quell’area per un luogo di bivacco».

Per questo motivo la preoccupazione è tangibile. Anche perché ci sono più testimonianze di scorribande serali dietro quelle colonne: chi frequenta mangia e beve, con rifiuti lasciati ovunque, fuma di tutto ed un po’, si stende, schiamazza, gioca a pallone, utilizza le biciclette e gli skateboard e fa i propri bisogni corporali.

«La Basilica – continua monsignor Molinari – è però un luogo di fede, di arte e di cultura e rappresenta il cuore pulsante della città. Non può essere trattata in modo così irrispettoso, con comportamenti che feriscono tutti, non solo i credenti. Il mio desiderio è che ci sia sempre rispetto per questo spazio. So bene che i giovani più trasgressivi sono quelli che più avrebbero bisogno di più vicinanza e dialogo, pazienza ed ascolto. Ma la maleducazione spesso è disarmante. La famiglia, la scuola, l’oratorio e le associazioni non rinuncino al proprio ruolo educativo, finalizzato al senso civico ed alla correttezza. È un compito doveroso, se si vuole costruire qualcosa e non lasciare andare a rotoli le persone e le cose».

L’accaduto non è sfuggito a Tiziano Mariani, capogruppo consiliare di Noi per Seregno ed Area popolare, che lavora a pochi passi di distanza ed ha messo nel mirino l’amministrazione comunale, in particolare il sindaco ed il suo vice.

«Quanta vergogna c’è per un sindaco ed un assessore che non riescono a tenere lontano dei piccoli barbari da una grande realtà storica come la Basilica, uno dei simboli di Seregno. Non potrebbe davvero andare peggio di così!».