Seregno, il campetto di via Parini chiuso a tempo indeterminato: troppo pericolo

Dopo l’incendio che prima di Natale ne aveva devastato la zona dei giochi, il parco di via Parini a Seregno è di nuovo sotto i riflettori: il campo di calcetto è stato chiuso a tempo indeterminato perché troppo pericoloso.
Seregno, il campo da calcetto
Seregno, il campo da calcetto Paolo Colzani

Dopo l’incendio che prima di Natale ne aveva devastato la zona dei giochi, fin lì una delle più belle sul territorio locale e meta giornalmente di tanti bambini, il parco alle spalle della stazione dei Carabinieri di Seregno, che tra le vie Parini e Carroccio ricorda le vittime dell’attentato di Nassiriya, è tornato alla ribalta delle cronache nei giorni scorsi, quando un’ordinanza firmata dal dirigente dell’area qualità urbana ed infrastrutture della macchina comunale Franco Greco ha disposto la chiusura a tempo indeterminato del campo di calcetto, a motivo delle condizioni di pericolo per l’utenza emerse in un sopralluogo mercoledì scorso.


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Nello specifico, i tecnici comunali hanno riscontrato il danneggiamento della recinzione perimetrale del rettangolo di gioco, costituita da pali in tubolari zincati a sostegno di una rete in maglia plastificata, con conseguente possibilità in più punti di una fuoriuscita del pallone deleteria, vista la prossimità della sede stradale.

In più, alcune porzioni della recinzione stessa presentano sporgenze metalliche acuminate, a loro volta causa di pericolo, e le porte da calcetto risultano scardinate, con possibilità di caduta e schiacciamento dei frequentatori.

Per questo, è stato disposto anche il divieto di fruizione della porzione del parco adiacente alla struttura e non solo della struttura stessa: gli eventuali trasgressori saranno puniti a norma di legge e ritenuti responsabili dei danni provocati a persone o cose con la loro inottemperanza.

Il provvedimento, ancorché giustificato, appare comunque tardivo, perché più volte (anche con servizi su il Cittadino) era stata segnalata la necessità che lo spazio fosse sottoposto ad una robusta manutenzione straordinaria.

Del resto, lo status qui descritto non è affatto nuovo. Già nel settembre del 2003, ormai dodici anni e mezzo fa quindi, quando ancora il parco era intitolato al cantante John Lennon, un bambino di 5 anni, che stava giocano a pallone nel campetto, era caduto e si era visto un gluteo infilzato da un gancio di ferro che teneva ancorata al terreno la rete metallica. Per liberare l’aspirante calciatore molto sfortunato erano intervenuti gli agenti della Polizia locale ed i Vigili del fuoco, che alla bisogna si erano serviti di tronchesini. Il piccolo era stato poi ricoverato all’ospedale di Desio.