Seregno, ha 73 anni l’imbrattatore della stele coi nomi dei caduti di Salò

Colto sul fatto, nel cimitero di Seregno, l’imbrattatore della lapide dei caduti di Salò. Si chiama E. A., 73 anni, tesserato Pd. Lo hanno sorpreso sul posto alcuni giovani simpatizzanti della Rsi che facevano la ronda proprio per evitare ulteriori vandalismi alla stele. L’uomo, che non ha opposto resistenza, è stato consegnato al custode e da questi ai carabinieri.
Seregno, ha 73 anni l’imbrattatore della stele coi nomi dei caduti di Salò

Colto sul fatto, nel cimitero di Seregno, l’imbrattatore della lapide dei caduti di Salò. Si chiama E. A., 73 anni, tesserato Pd. Lo hanno sorpreso sul posto alcuni giovani simpatizzanti della Rsi che facevano la ronda proprio per evitare ulteriori vandalismi alla stele. L’uomo, che non ha opposto resistenza, è stato consegnato al custode e da questi ai carabinieri.

La lapide a ricordo dei diciotto militari e civili seregnesi caduti nel periodo dal 1943 al 1945, sotto le insegne della Repubblica Sociale Italiana, collocata al camposanto maggiore di via Reggio a Seregno, la mattina del 4 novembre è stata deturpata per la quarta volta. Ma stavolta la persona che procurava il danneggiamento è stato colto sul fatto. Si tratta del 73enne seregnese E.A, pensionato e già noto commerciante, con tessera del Pd, impegnato nel sociale.

A sorprendere l’imbrattatore sul posto martedì alle 11.10, è stato il giovane Leo (non ha voluto rilasciare il cognome), di Lissone, che appartiene al gruppo “Memento” della comunità “Lealtà e azione” di Monza. Da diversi giorni, a giorni alterni, gli appartenenti al gruppo, a turno, erano appostati al camposanto di via Reggio, per sorvegliare la lapide. E.A., che non ha opposto resistenza, fermato dal giovane Leo, è stato portato nella casa del custode del camposanto, il quale ha avvertito i carabinieri della locale stazione che giunti sul posto hanno portato l’imbrattatore in caserma.

Il seregnese Norberto Bergna, responsabile per la zona di Milano, Como e Monza, del Comitato nazionale ricerche ed onoranze ai caduti della Rsi “ Carlo Borsani” ha sporto denuncia dell’accaduto ai Carabinieri.

La notizia è stata commentata martedì sera in consiglio comunale. Tutti hanno preso le distanze dal gesto dell’imbrattamento. Al termine del dibattito, però, le opposizioni hanno presentato una mozione, invitando Giacinto Mariani , vicesindaco, che aveva dato il via libera alla collocazione della stele, a rinunciare alla delega alla cultura, non ritenendolo più rappresentativo per l’incarico, o il sindaco Edoardo Mazza a ritirargliela.

Mariani ha commentato ironicamente che ci penserà. La mozione sarà discussa nelle prossime settimane.