Scontro sulla riforma della sanità lombarda, Pd e Patto civico: «Pronti a 55 giornate in aula»

Una maratona con 2439 emendamenti da esaminare, 8 subemendamenti, una quantità enorme di ordini del giorno e l’opposizione delle minoranze. Così si presenta la riforma del sistema sociosanitario lombardo in consiglio regionale da martedì 14 luglio.
Scontro sulla riforma della sanità lombarda, Pd e Patto civico: «Pronti a 55 giornate in aula»

Una maratona con 2439 emendamenti da esaminare, 8 subemendamenti, una quantità enorme di ordini del giorno e l’opposizione delle minoranze. Così si presenta la riforma del sistema sociosanitario lombardo in consiglio regionale da martedì 14 luglio.

Il presidente Raffaele Cattaneo ha convocato quattro giorni di sedute da martedì 14 a venerdì 17 dalle ore 10 alle ore 24. Nel caso la riforma non dovesse essere approvata entro la mezzanotte di venerdì 17, sono state già previste nuove sedute per i giorni 30-31 luglio e 4-5-6 agosto: il Consiglio regionale si riunirà per la sessione di bilancio anche il 28 e 29 luglio.


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La seduta di martedì si aprirà con la presentazione della riforma, illustrata dal relatore e presidente della commissione Sanità Fabio Rizzi (Lega Nord).

Complessivamente sono stati presentati 2439 emendamenti e 8 subemendamenti: 32 sottoscritti dal relatore e da vari rappresentanti dei gruppi di maggioranza, 7 di cui è primo firmatario il capogruppo di Forza Italia Claudio Pedrazzini a cui vanno attribuiti anche gli 8 subemendamenti, 3 sottoscritti da Silvana Santisi e Fabio Rolfi (Lega Nord), un emendamento presentato dai Consiglieri regionali cremonesi Alloni, Lena e Malvezzi, 10 presentati dal Patto Civico, 1990 dal Partito Democratico e 396 dal Movimento 5 Stelle.

Il Patto Civico ha depositato anche circa 6410 ordini del giorno, il Partito Democratico ne ha presentati 2150: il Movimento 5 Stelle ha infine annunciato di aver predisposto 10mila ordini del giorno, dei quali circa 7 mila già depositati.

Insomma, è battaglia annunciata da parte delle minoranze. In particolare, per la sola illustrazione degli ordini del giorno (5 minuti ciascuno a disposizione del proponente) potranno essere necessarie fino a 55 giornate d’Aula, considerando la convocazione anche in notturna, dalle 10 alle 24 (dodici ore, considerando le due pause di un’ora per pranzo e cena).

«La Sanità lombarda – spiega il coordinatore del centrosinistra in Regione Umberto Ambrosoli – pur riconosciuta per la sua eccellenza, ha bisogno di una riforma: sono infatti cambiate le condizioni di spesa, le tendenze demografiche, le fragilità sul territorio. Ci siamo sempre resi disponibili per rendere il nostro servizio sanitario regionale più rispondente all’attuale domanda di salute e servizi, oltre che più efficace e sostenibile. La maggioranza ha cominciato a metterci mano, ma non hanno mai trovato un accordo tra le varie componenti: alla fine dopo quasi due anni di testi, controtesti, emendamenti ci hanno presentato un testo svuotato di contenuti e sul quale non abbiamo mai potuto confrontarci nel merito. Un testo così è del tutto inadeguato e lascia irrisolti i problemi della sanità lombarda. Ci opponiamo e faremo ostruzionismo fino a quando non avremo un confronto di merito che dia risposta alle esigenze dei cittadini lombardi e alle sfide che abbiamo davanti».

«Ci troviamo costretti a mettere in campo un’opposizione ostruzionistica, mentre avremmo certamente preferito un’opposizione costruttiva, ma non è stato possibile sinora un confronto. Occorre ridare al Consiglio e alla Commissione Sanità quel ruolo che spetta loro nella ridefinizione della riforma sociosanitaria. Questa è la sfida politica che ancora una volta lanciamo a Maroni: riapriamo il dibattito – ha detto il capogruppo Pd Enrico Brambilla – Se non ci sarà un ripensamento, invece, allora saranno necessarie alla maggioranza almeno 55 sedute d’Aula per portare a termine un percorso che non gioverà ai cittadini e non rinnoverà davvero la sanità lombarda».