Salvini (Lega): «Islamici pronti a sgozzarci» Emergency: «Istiga all’odio, da denuncia»

Manifestazione e contro manifestazione a Milano. Nella prima, per solidarizzare con le vittime francesi, presenti anche i musulmani del Caim Monza e Brianza. Il segretario leghista al Palasharp.
Salvini (Lega): «Islamici pronti a sgozzarci» Emergency: «Istiga all’odio, da denuncia»

I musulmani del Caim, coordinamento delle associazioni islamiche di Milano, Monza e Brianza, che stigmatizzano. Il leader della Lega Nord Matteo Salvini che aizza. È accaduto tutto sabato, a Milano, dove si è tenuta da un lato una manifestazione a sostegno delle vittime francesi. Assente il Carroccio che ha invece organizzato contro manifestazioni in luoghi dove, secondo il partito, potrebbero sorgere delle mosche.

Per la comunità musulmana ha parlato il leader di Caim, Davide Piccardo: «Vogliamo dire, come musulmani, che questo messaggio di terrore non ci appartiene, che questi fenomeni nascono da un’interpretazione estrema del messaggio islamico e dal rifiuto di migliaia di giovani che non si sentono rappresentati, ma rifiutati».

In piazza Duomo, presenti migliaia di persone, tutte unite dalla voglia di «Stare insieme», così come suggerito dal presidente di Emergency, Cecilia Strada, l’associazione che ha organizzato la manifestazione. La Strada ha stigmatizzato le parole pronunciate da Salvini al Palasharp («Ci sono milioni di musulmani pronti a sgozzare in nome dell’Islam»), arrivando persino a ipotizzare una denuncia per istigazione all’odio.

«L’Islam è pericoloso – ha detto il segretario leghista – ci sono milioni di persone in giro per il mondo, e anche sui pianerottoli di casa nostra, pronti a sgozzare e a uccidere in nome dell’Islam». Ha aggiunto anche che la religione musulmana: «non è e non va trattata come le altre confessioni». Ma ha rifiutato l’ipotesi di pena di morte sostenuta da Roberto Calderoli: «Mi accontento di un ergastolo vero e dei lavori forzati». E ha attaccato il premier Renzi: «Mi fa pena pensare che Renzi sfilerà domenica per le strade di Parigi, quando con le sue politiche a favore dell’immigrazione di massa è complice di quello che rischia di succedere domani».