Ricatti sessuali alla compagna di classe: indagato un sedicenne

Uno studente sedicenne di un istituto privato di Monza accusato di violenza sessuale continuata ai danni di una compagna di classe, anche lei minorenne. Un caso riportato mercoledì dal quotidiano Il Giorno, indaga la Procura dei minorenni di Milano.
La presunta vittima sarebbe stata minacciata e ricattata dopo essere stata costretta a inviare immagini osé in chat
La presunta vittima sarebbe stata minacciata e ricattata dopo essere stata costretta a inviare immagini osé in chat Mario Schiani

Uno studente sedicenne di un istituto privato di Monza accusato di violenza sessuale continuata ai danni di una compagna di classe, anche lei minorenne. Un caso – secondo quanto riportato mercoledì dal quotidiano “Il Giorno” – sul quale starebbe indagando la Procura dei minorenni di Milano. L’indagine, secondo quanto da noi accertato, non è stata condotta dalle forze dell’ordine monzesi e, per ovvie ragioni di tutela, è molto riservata e trapelano pochi particolari.

Secondo quanto emerso, lo studente avrebbe minacciato la vittima – che dopo alcuni mesi ha avuto il coraggio di dire tutto ai genitori e poi di sporgere denuncia – di raccontare ad amici e compagni di classe, 14-15enni, dei loro rapporti sessuali, almeno una decina, che sarebbero avvenuti nei bagni della scuola e di trasmettere loro alcune immagini osé che l’aveva costretta a inviargli su Whatsapp. I fatti sarebbero accaduti durante l’anno scolastico 2015-2016, quando i due erano compagni di classe e poi sarebbero proseguiti – con violenze psicologiche e ulteriori ricatti a sfondo sessuale – anche quando l’accusato avrebbe cambiato istituto scolastico, fino ai primi mesi di quest’anno.

Il 16enne avrebbe infatti chiesto alla ragazzina, sempre utilizzando insistenti messaggi sul telefonino, di inviargli altre foto e video hot. In caso contrario – sempre secondo quanto denunciato dalla presunta vittima, l’avrebbe minacciata di condividere sulla rete, tutte le immagini e il resto del materiale che la riguardava e di raccontare ai suoi compagni di classe i particolari più piccanti dei loro trascorsi.

Un caso simile, che ha visto anche condannare a 2 anni e 8 mesi di reclusione (ridotta in secondo grado di un anno) e ad un risarcimento di 100mila euro l’aguzzino, era accaduto nel 2013. Vittima in quel caso una 14enne monzese che per conquistare il ragazzo aveva accettato di inviargli foto spinte attraverso Facebook, immagini che il ragazzo mise online così da far finire la ragazzina alla gogna. Stessa sorte, ma questa volta su Youtube, anche per un video hot inviato dalla vittima. La ragazzina, anche in questo caso, ha avuto il coraggio di raccontare tutto ai genitori. Nel 2016 era invece stata la volta di “Alessio”, un ventenne che con un falso profilo aveva fatto cadere in trappola molte ragazzine, anche minorenni, vittime di ricatti, sessuali: si faceva inviare video e fotografie osé, poi, pena la minaccia di diffondere il materiale, si faceva consegnare soldi, telefonini, o pretendeva prestazioni sessuali.