Rapinò e sequestrò il titolare di un Compro Oro di Monza: tradito dalla scarpe

A distanza di due anni dal colpo, una violenta rapina in un Compro Oro di Monza, in via Lecco, i carabinieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare per rapina, lesioni e sequestro di persona ai danni di un 36enne di origini albanesi residente a Monza, già detenuto nel carcere di Opera.
L’aggressione durante la rapina al Compro Oro di Monza
L’aggressione durante la rapina al Compro Oro di Monza

A distanza di due anni dal colpo, una violenta rapina in un Compro Oro di Monza, in via Lecco, i carabinieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare per rapina, lesioni e sequestro di persona su ordine del Tribunale di Monza ai danni di un 36enne di origini albanesi residente a Monza, già detenuto nel carcere di Opera.

Secondo quanto ricostruito dai militari del Nucleo operativo della Compagnia di Monza, il 36enne la mattina del 15 maggio 2015 attese l’arrivo del titolare del Compro Oro, al civico 68 di via Lecco, un 38enne italiano, lo aggredì alle spalle, di sorpresa, e sotto la minaccia di un taser lo costrinse ad aprire una piccola cassaforte nel retrobottega del negozio e si fece consegnare monili per 300 euro, 700 euro in contanti, una macchina fotografica e un telefono cellulare.

Prima di fuggire rinchiuse il titolare in un bagno del negozio. Le grida d’aiuto del prigioniero attirarono l’attenzione di un residente del caseggiato che gli fornì un cacciavite con il quale riuscì a forzare la porta del bagno e liberarsi prima di chiamare il 112. I carabinieri non trovarono impronte utili, ma a dare loro una mano furono le immagini delle videosorveglianza interna ed esterna del negozio. Se all’interno il rapinatore si era coperto il volto, non aveva fatto altrettanto fuori, per strada.

Quaranta giorni dopo il colpo, inoltre, aveva anche riacceso il telefonino rubato, permettendo così agli investigatori di risalire a una amica connazionale, estranea alla vicenda. Non solo, un ulteriore riscontro, decisivo, veniva dall’arresto dell’uomo, a Genova, dove pochi giorni dopo la rapina di Monza, il 22 maggio, aveva compiuto un colpo analogo a un altro Compro Oro. Le immagini delle telecamere del negozio del capoluogo ligure non hanno lasciato molti dubbi, il nome dell’arrestato era il medesimo e, a completare il quadro, le sue scarpe, identiche a quelle che aveva ai piedi durante il colpo nel Compra Oro di Monza e indossate anche in carcere.