Rapinata e violentata per uno sgarro del fidanzato: arrestato un 18enne di Seveso

Rapinata e stuprata perché il fidanzato li aveva “fregati”: aveva dato loro del bicarbonato anziché cocaina. Una ritorsione terribile quella subita da una 29enne milanese a settembre dell’anno scorso. I carabinieri hanno arrestato uno dei presunti responsabili, un peruviano residente a Seveso.
Un tatuaggio su un labbro di un appartenente a una gang di latinos
Un tatuaggio su un labbro di un appartenente a una gang di latinos

Rapinata e stuprata perché il fidanzato li aveva “fregati”: aveva dato loro del bicarbonato anziché cocaina. Una ritorsione terribile quella subita da una 29enne milanese che settembre dell’anno scorso denunciò l’accaduto ai carabinieri. Uno degli aguzzini, un 24enne ecuadoriano, inserito nella gang denominata MS13, era stato arrestato a gennaio. Nei giorni scorsi è stata la volta del secondo, un 18enne di origini peruviane residente a Seveso, minorenne all’epoca dei fatti, arrestato dai carabinieri di Milano (Compagnia Porta Magenta). All’appello manca ancora il terzo.

Il 18enne è anche lui un affiliato alla famigerata gang di latinos Ms-13era stato rinviato a giudizio e poi scagionato per l’aggressione a colpi di machete dell’11 giugno 2015 a Villapizzone al capotreno Carlo Di Napoli che rischiò di perdere un braccio.

Quel giorno di settembre, il fidanzato della ragazza, un trentenne italiano, tatuatore che lavorava anche per i sudamericani, offrì loro della droga che in realtà era bicarbonato. Uno “scherzo” che i tre, una volta scoperto, vollero subito fargli pagare: gli diedero appuntamento alle 3 di notte al parcheggio di un supermercato di Quarto Oggiaro al quale il tatuatore si presentò con la fidanzata – “di buona famiglia, completamente diversa come indole e abitudini dal compagno” la descrivono i carabinieri – con la quale aveva una relazione da un mese.

I tre, armati di machete e pistola, dopo aver minacciato il 30enne, per vendicarsi rapinarono la ragazza portandole via lo smartphone e il navigatore satellitare. A quel punto il 24enne ucuadoriano era salito sull’auto della ragazza e in una zona isolata l’aveva violentata con il 18enne a fare da “palo”. La ragazza, successivamente, si era recata dai carabinieri a raccontare ciò che le era accaduto e aveva descritto il volto del suo stupratore, poi individuato grazie al telefono rubato alla ragazza, rintracciato a Varese.

Il 18enne sevesino si trova attualmente nel carcere minorile Beccaria accusato di rapina, sequestro di persona e violenza sessuale di gruppo.