Qualità della vita 2016: Monza e Brianza crolla anche per il Sole 24 Ore

Sono due le grandi indagini annuali sulla qualità della vita nelle province italiane. E in entrambe Monza e Brianza perde posizioni rispetto al passato: nella ricerca pubblicata dal Sole 24 Ore si piazza al 41° posto, -21 posizioni dal debutto del 2015.
Monza vista dall’alto
Monza vista dall’alto Redazione online

Sono due le grandi indagini annuali sulla qualità della vita nelle province italiane. E in entrambe Monza perde posizioni rispetto al passato: nella ricerca pubblicata dal Sole 24 Ore Monza si piazza al 41° posto, -21 posizioni dal 2015 quando aveva debuttato in graduatoria. In quella pubblicata da ItaliaOggi un paio di settimane fa si era assestata al 38° posto, in discesa di quattordici posizioni.


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Anche la graduatoria del Sole 24 Ore mette a confronto la vivibilità nelle province italiane su un’ampia serie di indicatori (aggiornati al 2015 e al 2016) articolati in sei settori d’indagine: Affari, lavoro e innovazione; Reddito, risparmi e consumi; Ambiente, servizi e welfare; Demografia, famiglia, integrazione; Giustizia, sicurezza, reati; Cultura, tempo libero e partecipazione.


Al primo posto nel 2016 svetta Aosta (è la terza volta), davanti a Milano e a Trento, solide sul podio. Aosta ha spodestato Bolzano (scivolata al settimo posto) con un balzo di sette posizioni. In coda rimangono Reggio Calabria e Vibo Valentia, penultima e ultima con uno scambio di posti rispetto al 2015.

In questa graduatoria le aree urbane spiccano: oltre a Milano, anche Roma è avanti con il 13° posto (+3) spinto dal valore del patrimonio immobiliare e dai flussi turistici legati al Giubileo.

Indietro invece Mantova, prima secondo Italia Oggi e 50° (-21) per il Sole 24 Ore.

“Molte le novità di quest’anno, volte a rendere più completo il check della vivibilità sul territorio, con una maggiore attenzione alle esigenze e ai problemi più attuali della collettività: il valore della casa, il lavoro per i giovani, la capacità di innovare, l’integrazione degli stranieri, l’offerta di welfare, la partecipazione civile. Le sei aree hanno così acquisito una denominazione più inclusiva e i parametri da 36 sono saliti a 42”, spiega il Sole 24 Ore nella presentazione.

Monza e Brianza quest’anno ha totalizzato 486 punti (erano 542) frutto di una buona posizione nell’indicatore per Reddito, risparmi e consumi (14°, Milano per esempio è seconda) e per Giustizia, sicurezza, Reati (18°, Milano è 108°). Scivola al 33° per Servizi, ambiente e salute anche a causa dell’Indice Legambiente sull’ecosistema urbano (97°), mentre rimane tra le migliori per spese sociali pro capite dei Comuni per minori, anziani e poveri (11°) e copertura della popolazione con la banda ultralarga. In questo caso perde il primato ed è seconda alle spalle di Milano.

Negli altri indicatori è 36° per Demografia, famiglia e integrazione, 57° per Affari, lavoro e innovazione, 77° per Cultura, tempo libero e partecipazione.