L’inchiesta di Brescia è arrivata fino in Brianza. C’è un uomo di Muggiò tra gli undici arrestati nell’operazione contro un giro di prostituzione minorile in diverse province di Lombardia ed Emilia. L’uomo, del ’69, si è incontrato più volte con i quattro ragazzi di 16 e 17 anni contattati attraverso un social network per incontri online. L’accusa è di aver avuto con loro rapporti sessuali a pagamento.
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Gli incontri avvenivano nei parcheggi sotterranei di centri commerciali, nel parcheggio del cimitero di Bergamo e in un parco pubblico della Bergamasca. Ma non è escluso che ce ne siano stati anche in provincia di Monza.
L’indagine dei militari del comando provinciale di Brescia, sotto il comando del colonnello Giuseppe Spina già di stanza a Monza, ha portato a undici arresti e venti persone indagate. Tra gli arrestati anche il parroco di Solza, nella Bergamasca, per cui la curia ha espresso «stupore, sgomento e profondo dolore», un allenatore di squadre di calcio giovanile, un agente di polizia locale. E anche un uomo della provincia di Brescia, già arrestato perché pur consapevole di essere affetto dal virus Hiv chiedeva rapporti sessuali non protetti.
Mercoledì 10 febbraio il blitz dei Carabinieri che ha interessato le provincia di Brescia, Bergamo, Milano, Monza, Pavia e Parma.
I ragazzi si presentavano come maggiorenni sui social network e, una volta stabilito il contatto, gli indagati avevano con loro rapporti sessuali in luoghi appartati in cambio di regali o piccole somme di denaro. Ben consapevoli della loro reale età: in realtà avevano tra i 16 e 17 anni.
Le indagini hanno preso il via nell’estate del 2015 dopo la segnalazione di una mamma alle forze dell’ordine: la donna aveva scoperto i messaggi sul telefono del figlio e si era rivolta ai carabinieri.
L’uomo di Muggiò avrebbe avuto rapporti con i ragazzi fin dall’ottobre 2014.