Presa la “ladra degli ospedali” Fatale un controllo a Vimercate

Per i carabinieri di Vimercate è la «“professionista dei furti negli ospedali di tutta la Lombardia». Con lei in auto un ventenne di Usmate Velate. A bordo decine di carte di identità e carte di credito rubate negli ospedali.
Un carabiniere mostra le carte di credito e di identità trovate nell’auto
Un carabiniere mostra le carte di credito e di identità trovate nell’auto

Erano a un passo dall’ennesimo colpo . Poi, all’improvviso, il materializzarsi della pattuglia dei carabinieri e la decisione di cambiare strada repentinamente. Una manovra che non è sfuggita ai militari in servizio e che si è rivelata fatale per gli occupanti di quella Giulietta presa a noleggio e fermata nelle vicinanze dell’ospedale di Vimercate. Così è finita la corsa di una donna di 32 anni originaria di Vicenza, ufficialmente residente in Veneto ma di fatto senza fissa dimora, nullafacente e pregiudicata, che martedì 23 settembre è stata sottoposta a fermo e condotta in carcere dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile. Con lei c’era in auto un ventenne di Usmate Velate, incensurato e denunciato a piede libero per concorso in ricettazione e sostituzione di persona. Secondo i primi accertamenti, la donna avrebbe utilizzato i documenti per compiere operazioni, aprire conti correnti, ritirare denaro contante. Nell’auto i carabinieri hanno trovato decine di documenti rubati negli ospedali di mezza Lombardia. Tra gli altri una carta di identità intestata a una donna di Settala rubata all’ospedale San Pio X di MIlano, quella di una donna di Bergamo sparita durante un ricovero all’ospedale di Ponte San Pietro, e quella di una donna di Brescia rubata durante la degenza al “Riuniti”,. Trovata anche una patente di guida intestata a una donna di Pavia rubata all’ospedale di Pavia, e quella di un uomo di Corbetta rubata durante la degenza all’ospedale Magenta, oltre allo stesso documento e due carte di credito intestate a una donna di Busnago. E ancora: l’assegno bancario sottratto a donna di Meda durante il ricovero al Galeazzi di Milano, e la carta di credito con il blocchetto degli assegni di una donna di Treviglio ricoverata al Gavazzeni di Bergamo.