Pioggia di milioni su Pedemontana Le banche la pagano fino a Lentate

Via libera al bilancio 2013 della Milano Serravalle. Un’approvazione arrivata in ritardo, viste le difficoltà economiche della controllata Pedemontana. Ora, però, Serravalle ha messo al sicuro l’opera almeno fino a Lentate: i soldi saranno garantiti da un pool di banche.
A sinistra, il cantiere di Pedemontana; a destra, la Milano Meda
A sinistra, il cantiere di Pedemontana; a destra, la Milano Meda

Via libera al bilancio 2013 della Milano Serravalle. Il cda dell’infrastruttura controllata dalla Provincia di Milano, ha approvato il rendiconto (in ritardo rispetto alla scadenza di legge del 30 giugno), che presenterebbe un utile netto di poco superiore a 10 milioni. L’ok al bilancio, fin qui, era rimasto in sospeso per le difficoltà finanziarie della controllata (all’80%) Pedemontana, alle prese con un aumento di capitale da 267 milioni, la cui complessa realizzazione poteva mettere a rischio i presupposti della continuità aziendale per la stessa Pedemontana. Serravalle, che aveva sottoscritto una prima tranche dell’aumento già prima dell’estate, è riuscita a trovare una soluzione ponte in extremis che dovrebbe permettere di completare almeno la tratta B1 (fino a Lentate sul Seveso) e con essa la cosiddetta variante Expo. Da una parte, infatti, è riuscita a ottenere da un pool bancario (Intesa Sanpaolo, Imi, Mps e Ubi) un finanziamento da (almeno) 62 milioni, immediatamente girato come equity alla controllata; dall’altra parte si è impegnata a compiere ogni sforzo per immettere ulteriore capitale per altri 50 milioni entro febbraio. In virtù di ciò le banche finanziatrici hanno ancora una volta rinnovato il prestito ponte da 258 milioni a Pedemontana, un’infrastruttura da 5 miliardi di euro che rischia di uscire – nel migliore dei casi – fortemente ridimensionata alla luce del calo strutturale del traffico e della crisi delle finanze pubbliche.