Pedemontana, sindaci B2«Ci appelliamo a Scanagatti»

Pedemontana: ora i sindaci della tratta B2 invocano anche l’aiuto del nuovo presidente Anci e sindaco di Monza, Roberto Scanagatti. E in merito ai costi di bonifica delle aree colpite da diossina emerge che sarà necessario sborsare una cifra astronomica, cioè decine di milioni di euro.
Il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti
Il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti

Pedemontana: ora i sindaci della tratta B2 invocano anche l’aiuto del nuovo presidente Anci e sindaco di Monza, Roberto Scanagatti. E in merito ai costi di bonifica delle aree colpite da diossina emerge che sarà necessario sborsare una cifra astronomica, cioè decine di milioni di euro. Peccato che, in sede di approvazione del bilancio di Società Pedemontana, avvenuta il 24 settembre, sia il collegio sindacale sia la società di revisione dei conti sia, addirittura, l’amministratore delegato della stessa società per azioni, Salvatore Lombardo, abbiano sottolineato l’incertezza finanziaria e il rischio che anche la prima parte dell’opera (le tratte A e B1) possa non arrivare in tempo per Expo. Sul tema, il sindaco di Seveso, Paolo Butti, si è soffermato anche durante l’ultima Commissione capigruppo, dopo che la lettera inviata a luglio al presidente del consiglio, Matteo Renzi, e al ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, proprio sul tema “Pedemotana” è rimasta, ad oggi, senza risposte. «Con i sindaci della tratta B2 ho deciso di spingere ancora i consiglieri regionali del territorio a presentare al Pirellone una nuova interpellanza su Pedemontana – spiega Butti – E tutti insieme abbiamo convenuto che è necessario rivolgerci anche al nuovo presidente di Anci, il sindaco di Monza, Roberto Scanagatti, affinché si faccia intermediario tra noi e la Regione per convincere il Governatore, Roberto Maroni, ad incontrarci e fare il punto, una volta per tutte, sulla delicata questione. Perché è da aprile, periodo in cui abbiamo avuto l’ultimo confronto – sottolinea – che dalla Regione non abbiamo più avuto risposte alle nostre richieste di convocazione». Intanto, la situazione si è fatta ancora più critica. «Nell’ultimo confronto in Regione riguardante il monitoraggio delle ex zone A e B – continua il sindaco di Seveso – è emerso, tra le altre cose, che Pedemontana deve assolutamente fare gli ulteriori carotaggi ambientali richiesti dal Cipe e mai effettuati. E che per bonificare l’area colpita a suo tempo da diossina e sui cui si snoderà parte dell’autostrada – precisa – accorreranno decine di milioni di euro». Intanto, «è noto – continua Butti – che pure la defiscalizzazione, cioè i 480 milioni di euro di mancate tasse concessa quest’estate dal Cipe, servirà solo alla Società per coprire le spese maggiori. Non certo per invogliare le banche ad aprire i rubinetti o a investire capitali nell’opera». Così, «nel frattempo gli scavi sono arrivati a Copreno – scandisce il primo cittadino di Seveso – e qui si apre un altro drammatico rischio, che nessuno di noi si augura. Quello, cioè, che l’autostrada resti monca causando enormi disagi di inquinamento e traffico ai Comuni vicini».