Pedemontana confermata a Desio, incubo lavori per lo svincolo più grande d’Europa

Effetti Delrio, nuovo ministro delle Infrastrutture, e Ciucci, presidente dimissionario di Anas: Pedemontana e Desio tornano a camminare affiancati. Previsto impatto considerevole per il più grande svincolo d’Europa. E al Quadrifoglio tornano le domande sulle terre riportate in zona.
Una marcia a Desio contro la Pedemontana
Una marcia a Desio contro la Pedemontana FABRIZIO RADAELLI

Effetti Delrio e Ciucci: Pedemontana e Desio tornano a camminare affiancati. «Fatico a dormire e a vivere sereno da anni ormai» dice Giancarlo Galimberti. Pedemontana passerà sopra la sua casa. Il nuovo ministro Delrio ha fatto come i parrucchieri di classe: per risparmiare nella spesa di Stato, ha dato una bella sfoltita alle grandi opere pubbliche.
«Che per essere tali – ragiona Diego Zambetto, del comitato desiano contro Pedemontana – devono garantire l’utilità pubblica, il miglioramento della vita della gente, dei cittadini. Altrimenti che ragione hanno di essere?».

Il neo ministro ne ha eliminate più della metà, da 51 le ha ridotte a 26. Ha lasciato Pedemontana. «Andrebbe invitato a farsi un giro qui – propone Max Fossati del comitato – raggiungere Desio e vedere».
Vedere dove sorgerà la stazione di servizio da 330mila metri quadri destinati alla distribuzione e allo stoccaggio di carburante, alla sosta di automezzi (fino a 50 autocarri e 400 automobili), un autogrill a ponte sopra le corsie, un albergo e verde intorno. «Tutto ad un centinaio di metri dal pronto soccorso dell’ospedale. Già da lì potrebbe farsi un’idea più precisa in fatto di utilità e risparmio».

Diego Zambetto va sul pratico: «Quanto costa la stazione di servizio?». Desio sarà attraversata da 3,3 km di autostrada, sei corsie più spartitraffico, 32 metri di larghezza (la Milano-Meda è larga 22 metri). Il ministro vedrebbe l’area destinata al più grande svincolo d’Europa studiato per fare incrociare due strade, la Pedemontana e la Statale. 500mila metri quadri, 11 ponti, 3 livelli, decine di strade d’uscita e d’entrata.
«Quanto costa un ponte così’? E a chi giova?» insiste Diego Zambetto. Vedrebbe l’attuale ponte che il progetto di Pedemontana prevede di abbattere. Costruito appositamente nel 1994 da Anas per Gronda Intermedia in previsione dell’arrivo di Pedemontana, mai completato, occupa 130mila metri quadri di territorio, un quarto di quanto occuperà il nuovo.

Ecco, l’Anas e l’effetto Ciucci, il presidente dimessosi dopo i servizi denuncia della troupe della giornalista desiana Milena Gabanelli: uso di materiali scadenti, rifiuti tossici coperti dall’asfalto, controlli male eseguiti da Anas o non fatti per niente. Il comitato desiano afferma da anni che all’interno del quadrifoglio formato dalle strade sono stati portati camion e camion di terra, un traffico intenso, giorno e notte. Una denuncia era stata fatta anche dal consigliere provinciale della Lega Nord Luca Viviani.