Pedemontana, ai sindaci della tratta B2 la bozza dei terreni con la diossina

La scorsa settimana Pedemontana ha inviato ai sindaci della tratta B2 interessati la bozza di “Piano di caratterizzazione” dei terreni contaminati da diossina su cui dovrà passare il famigerato nastro d’asfalto.
Pedemontana, ai sindaci della tratta B2 la bozza dei terreni con la diossina

La scorsa settimana Pedemontana ha inviato ai sindaci della tratta B2 interessati la bozza di “Piano di caratterizzazione” dei terreni contaminati da diossina su cui dovrà passare il famigerato nastro d’asfalto.
Un plico di 40 pagine più parecchie cartine, «sintomo – commenta il sindaco di Seveso, Paolo Butti – che la prescrizione numero 3 del Cipe, che impone, appunto, la bonifica dei terreni contaminati, non intende restare più lettera morta per Pedemontana. Almeno, così ci auguriamo. Da parte del Comune di Seveso, comunque, saremo intransigenti sulla bonifica e non intendiamo fare sconti a nessuno».


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Del resto, «ora, documenti e tabelle del Piano, che contengono nozioni tecniche come i punti in cui verranno effettuati i carotaggi e la loro profondità, dovranno passare al vaglio di un esperto, che dovrà essere individuato e finanziato dai Comuni interessati – continua Butti – e il Piano stesso validato da Arpa. Dal momento del protocollo della bozza di caratterizzazione, ci sono, infatti, 60 giorni per ricevere i pareri degli enti e dei Comuni, 120 per i carotaggi e l’attività in campo, 40 per le analisi e altri 40 per l’elaborazione del documento finale. Nel complesso 260 giorni che ci diranno – osserva – se la bonifica prevista da Pedemontana, il cui importo economico a carico della società non compare nelle carte, è seria o “a spot”».

Intanto, «il 9 aprile i sindaci della tratta B2 sono stati convocati in Regione – puntualizza Butti – Resto, comunque, dell’idea che sia strano che sia arrivata la bozza di caratterizzazione, propedeutica agli atti di bonifica, proprio mentre della tratta B2 e del suo Piano economico si sa sempre meno».

Proprio dal Bosco delle Querce di Seveso, simbolo della rinascita del territorio dopo l’incidente del 1976, era stata lanciata lo scorso novembre da Comuni e associazioni ambientaliste la denuncia per la mancata osservazione da parte di Pedemontana delle prescrizioni del Cipe per la tratta B1. Condita da un monito. «Se ciò dovesse accadere anche nella tratta B2, dove c’è il rischio diossina – avevano scandito – siamo pronti a denunciare tutti i responsabili a ogni livello». Inoltre, «per quanto riguarda la tratta B2, compresa tra Lentate e Cesano Maderno – avevano sottolineato, sempre in quell’occasione, gli ambientalisti – le indagini del 2008 e 2009 parlano di almeno 100 punti di superamento del limite di diossina. La stima è, quindi, di 40 milioni di euro per il solo smaltimento dei terreni contaminati».

Per questo motivo, «nutriamo forti preoccupazioni che si ripeta quanto è già accaduto per la tratta B1 – avevano concluso – E questo seppure la stessa Commissione Via del Ministero dell’Ambiente abbia finora riscontrato da parte di Pedemontana la mancanza del rispetto di alcune delle prescrizioni del Cipe».