Pape Sow, l’ex stella del basket Nba si affida alle mani dei chirurghi di Desio

Pape Sow, 33 anni, pivot senegalese ex stella del basket Nba nei Toronto Raptors e della pallacanestro italiana con l’Armani Olimpia Milano, si è fatto operare all’ospedale di Desio
Pape Sow, ex stella della Nba nei Toronto Raptors,  tra i medici dell'ospedale di Desio Giulio Mario, Andrea Costanzi e il primario Dario Maggioni
Pape Sow, ex stella della Nba nei Toronto Raptors, tra i medici dell’ospedale di Desio Giulio Mario, Andrea Costanzi e il primario Dario Maggioni Paolo Volonterio

Ex stella del college di basket statunitense, della Nba, nei Toronto Raptors e della pallacanestro italiana con l’Armani Olimpia Milano, che attualmente gioca in una squadra di Dubai: Pape Sow, 33 anni, pivot senegalese, si è fatto operare all’ospedale di Desio, nell’unità di chirurgia generale. Sow, quando giocava con l’Armani, nel 2009, aveva preso casa a Cesano Maderno, dove ancora oggi risiede con la famiglia: la moglie Marlene, cubana, conosciuta in Italia, la piccola Pauline, 5 anni, e il cognato.

Sow è un personaggio molto simpatico, socievole, cordiale, dal sorriso affabile. Un “compagnone “ come si dice, tanto che per tenersi in forma, la scorsa estate, tra il 27 giungo e 19 luglio, è stato tra i protagonisti della 22ma edizione del memorial Cesare Mauri, che si è disputato nell’oratorio di Binzago. Nell’ottobre dello scorso anno ha vestito anche la maglia della Pob Binzago nel campionato open di eccellenza del Csi. Pape Laye Sow, nato a Dakar il 22 novembre 1981, parla fluentemente tre lingue: inglese, francese ed il wolof, la sua lingua madre. Il giocatore è stato operato di ernia inguinale con tecnica transaddominale pre-peritoneale (Tapp) video-laparoscopica.

L’intervento è avvenuto nei giorni scorsi e condotto dall’equipe del dottor Dario Maggioni, direttore della struttura complessa di chirurgia generale composta dai chirurghi Andrea Costanzi e Giulio Mari, che si occupano di chirurgia mini-invasiva oncologica, dell’obesità e dei difetti di parete addominale. “A quest’ultima patologia- ha spiegato Maggioni- è dedicato un ambulatorio specifico per ernie e laparoceli che si affrontano con le moderne tecniche mini invasive. Nel caso del giocatore Sow l’intervento, della durata di 40 minuti, è consistito nell’introduzione di una telecamera dalla regione ombelicale e di due introduttori, detti trocars, da due incisioni di 5 millimetri dal fianco destro e sinistro del paziente.

Dopo la individuazione dell’ernia inguinale dall’interno della cavità addominale e la sua correzione, è stata posizionata una rete di poliestere a garanzia della tenuta della plastica di parete addominale. Il giocatore è stato dimesso il giorno successivo all’intervento e ad una settimana dalla chirurgia è in grado di riprendere gli allenamento fisici di base senza sollecitazione della ragione addominale e inguinale. Tra 15 giorni, previo ulteriore controllo potrà anche riprendere l’attività agonistica”.

Maggioni e la sua equipe ringraziano la direzione generale dell’ospedale che ha permesso lo sviluppo della chirurgia laparoscopica che offre dei vantaggi alla popolazione di qualsiasi età, che richiede dei costi maggiori e un aggiornamento tecnologico continuo. La chirurgia dell’ospedale di Desio si distingue per l’approccio mini-invasivo con cui affronta la maggior parte delle patologie da quelle classiche biliari a quelle funzionali del reflusso gastro-esofageo, ernia jatale, alla patologia benigna e maligna del colon-retto, alla parete addominale come nel caso di Pape Sow.