Ospedale di Desio: cucine e mensa pronte a ripartire (risanate e messe a nuovo)

Sono pronte per tornare in attività le cucine dell’ospedale di Desio chiuse dal 22 settembre, quando gli addetti avevano notato la presenza di scarafaggi. Da allora sono state risanate e ammodernate. Lo ha mostrato il direttore generale in una visita guidata sul posto.
DESIO OSPEDALE VISITA ALLE CUCINE E LOCALI MENSA
DESIO OSPEDALE VISITA ALLE CUCINE E LOCALI MENSA Attilio Pozzi

«Qui tutti abbiamo fatto e facciamo il nostro dovere». Il direttore generale della Asst di Monza Matteo Stocco guida i giornalisti nel giro delle cucine, nel seminterrato dell’ospedale di Desio, chiuse da settembre dopo la scoperta della presenza di blatte, gli insetti che in contemporanea hanno occupato le abitazioni dei i quartieri vicini, sia a Desio, sia a Bovisio Masciago.

«Abbiamo fatto il nostro dovere e il nostro mestiere», rincara. Risentito per le notizie apparse sulla stampa la scorsa settimana, notizie che si riferiscono ad un problema verificato lo scorso settembre e subito debellato, ci tiene a far toccare con mano la situazione attuale. Lo fa di lunedì mattina, subito, alle 9.30, quando l’atrio dell’ospedale è un brulichio di persone che vanno e che vengono: chi ha già completato il prelievo del sangue, chi si mette in fila per prenotare il prossimo appuntamento, chi esce dalle stanze degli specialisti e anche chi si concede un caffè al bar interno.


Fa toccare con mano dopo aver diramato una nota scritta di spiegazione. Da allora comunque, dal 22 settembre scorso, quando gli addetti alle cucine hanno notato la presenza di blatte, le cucine non sono più state aperte e nessun pasto è stato cucinato direttamente lì. Rimarranno inattive ancora per un paio di giorni, in attesa dell’autorizzazione all’apertura dalla Ats. Tutto è pronto, ovviamente. Si tratta solo di accendere i molti fuochi allineati nei vari locali, di dare gas alle grandi vaporiere, di schiacciare il bottone per avviare la linea del confezionamento dei vassoi. Sono 650 i pasti giornalieri per i degenti e per i dipendenti.

«Abbiamo approfittato delle fasi di risanamento – spiega Matteo Stocco – per eseguire lavori di ammodernamento: piastrelle nuove sul pavimento, sostituzione di alcuni tubi interrati, imbiancature. La struttura ha quarant’anni e necessitava di un intervento. Se si evidenzieranno errori o mancanze di chi ha gestito in precedenza le cucine, non mancheremo di compiere azioni di rivalsa».

Intanto, proprio dall’inizio settembre, dopo una gara aggregata, la gestione delle cucine, della mensa e dei magazzini è affidata alla Gemeaz Elior di Milano. La società ristoratrice ha ovviato alla chiusura degli ambienti con la confezione dei pasti presso la sede di Novate Milanese. Da settembre ha eseguito dieci interventi di nebulizzazione e disinfestazione, azioni che saranno continuate a cadenza di dieci giorni, con la collaborazione dell’ufficio tecnico dell’ospedale stesso.