Operazione Padrino in Brasile, la polizia non fa il nome di Armstrong

Indagini aperte in Brasile dopo l’operazione Padrino che ha portato la polizia federale negli uffici della Ecohouse di Armstrong, il presidente del calcio Monza. L’inchiesta riguarda un giro di soldi e l’ipotesi di reato per riciclaggio ed evasione fiscale. Ma non è stato fatto il nome di Armstrong.
Operazione Padrino in Brasile, la polizia non fa il nome di Armstrong

«Sappiamo che il gruppo è venuto nello Stato cinque anni fa, ma non si può dire al momento se i reati si sono verificati da allora. L’indagine può essere estesa anche ad altri Stati. Sappiamo che ci sono investitori da Singapore e forse l’Italia». Ha concluso così la Polizia federale del Brasile la conferenza stampa organizzata dopo il blitz negli uffici della Ecohouse brasiliana.

Si tratta dell’operazione chiamata Godfather, il Padrino, che indaga reati come riciclaggio di denaro, reati fiscali e molto altro che nella giornata di giovedì 30 ottobre ha portato gli agenti negli uffici della società immobiliare fondata dal presidente del calcio Monza, Anthony Armstrong Emery. Secondo quanto riportato da Leonardo Dantas per il sito portalnoar.com, le indagini riguardano un giro di denaro di 150 milioni di real brasiliani. La polizia non ha comunque fatto i nomi delle persone presunte coinvolte nel giro.

I movimenti sospetti riguardano operazioni finanziarie negli ultimi cinque anni nello stato brasiliano del Rio Grande do Norte. «L’origine del denaro sarebbero investitori stranieri – i Paesi non ancora identificati – che non hanno avuto il ritorno promesso».

«L’indagine – scrive Dantas – si concentra attorno ad un gruppo economico con sede nel Rio Grande do Norte. Nonostante l’intervento presso la sede del Gruppo Ecohouse , la Polizia federale non ha confermato il coinvolgimento dell’uomo d’affari inglese Anthony Armstrong, che ha fatto negli ultimi anni gli investimenti nello Stato» .Nelle operazioni sono stati firmati nove mandati di perquisizione e sequestro, «sette a Natal, uno a Tibau do Sul e uno a Fortaleza , nelle imprese edili e nelle case di persone collegate».

Risulta sia stato chiesto, ma non autorizzato, l’arresto di alcune persone coinvolte dalle indagini. Così come è stato chiesto il blocco di beni come « immobili, auto e azioni in Borsa. Lo sceriffo non ha voluto rivelare il nome di coloro che sono coinvolti». I reati ipotizzati – ma resta il fatto che non è stato esplicitato il diretto coinvolgimento della Ecohouse – sono tra l’altro riciclaggio di denaro, evasione fiscale, occultamento di beni.