Nuova moschea in via Roma a Desio Richiesta dei pakistani inviata al pgt

I pakistani che vivono a Desio hanno presentato un’osservazione al piano di governo del territorio, il pgt, per costruire una moschea in via Roma. Il sindaco Corti: «Esiste un Islam aperto e integrato, ne discuteremo in consiglio comunale».
L’attuale moschea di via Forlanini.
L’attuale moschea di via Forlanini. Paola Farina

Loro non la chiamano moschea, ma centro culturale islamico. Da anni i pakistani che vivono a Desio cercano una sede adatta alle proprie esigenze. Quella in cui si ritrovano attualmente è, in realtà, uno scantinato, in via Forlanini. Ora hanno trovato qualcosa di meglio: hanno individuato un terreno da acquistare a proprie spese, su cui realizzare un edificio a due piani, ampio circa 2000 metri quadrati. Si trova in via Roma all’angolo con via Rossini, nel quartiere Prati. Hanno già contattato il proprietario, per le pratiche per l’acquisto. E hanno in mano il progetto.

Prima della sua realizzazione, però, sono necessari dei passaggi tecnici e l’approvazione da parte dell’amministrazione comunale. Per questo i pakistani, riuniti nell’associazione culturale Minhaj Ul Quran, hanno presentato in comune un’osservazione al Pgt in discussione in questi mesi. La loro è una tante osservazioni arrivate in municipio e che devono essere valutate dal consiglio comunale. Ma non è passata inosservata. I musulmani avanzano una precisa richiesta tecnica: un cambio di destinazione d’uso del terreno individuato (oggi recintato da un’alta siepe) , perchè da verde torni ad essere destinato a servizi, come lo era nel precedente Pgt.

In questo modo, secondo le leggi, l’associazione culturale può costruire una propria sede. Prima, però, deve stipulare una convenzione urbanistica con il comune. I tempi, insomma, sono ancora lunghi. Il consiglio comunale valuterà l’osservazione nelle prossime settimane. Poi, se darà l’ok, ci saranno le altre fasi: acquisto, convenzione, costruzione. Il dado, comunque, è tratto e il dibattito è aperto. «I pakistani sono nella condizione di chiedere, come tutti i cittadini, che un loro legittimo diritto possa essere accolto- dice il sindaco Roberto Corti- ne discuteremo in consiglio comunale. Mi auguro che l’argomento non venga strumentalizzato, ma che ci sia una riflessione seria e serena.

Esiste un islam violento, questo non è un mistero Ma c’è anche un islam aperto e integrato, disponibile ad incontrare le altre fedi ed è quanto questa comunità fa da ormai 20 anni. Si tratta di persone che risiedono in Italia da molti anni e tanti sono ormai cittadini italiani. La questione esiste e va affrontata, non può continuamente essere posticipata». L’opposizione di centrodestra è pronta a dare battaglia in aula. In prima fila c’è la Lega Nord. «Noi siamo contrari – dice Andrea Villa consigliere del Carroccio- la richiesta dei pakistani è per un’area verde, che deve rimanere tale. In generale, diciamo no alla costruzione di moschee.

Vediamo cosa succede in Medio Oriente, tra decapitazioni e persecuzioni: non è il caso fare in modo che anche nel nostro Paese si sviluppino associazioni di quella religione, anche per questioni di sicurezza. In Regione, la Lega ha presentato una proposta di legge che prevede un referendum per l’apertura di moschee». I sacerdoti desiani, interpellati,per ora non si esprimono, in attesa di una riflessione più ampia e approfondita. Parla, invece, padre Carmelo Boesso, rettore dei saveriani, che ospitano i musulmani nei giorni delle loro feste. «Ospitandoli, dimostriamo con i fatti quello che pensiamo- dice il missionario – ci rifacciamo alle riflessioni del Papa».