Nuova “mappa” della sanità di Monza e Brianza: il presidente Maroni deciderà entro ottobre

Si è preso tempo fino al 31 ottobre il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, venerdì in visita al San Gerardo di Monza, per eventualmente intervenire a modificare l’assetto della nuova configurazione della sanità brianzola.
Roberto Maroni durante l’incontro al San Gerardo di Monza
Roberto Maroni durante l’incontro al San Gerardo di Monza Fabrizio Radaelli

Si è preso tempo fino al 31 ottobre il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni,venerdì in visita al San Gerardo di Monza nella seconda tappa del ’tour’ di illustrazione sul territorio lombardo dell’evoluzione del sistema sociosanitario, per eventualmente intervenire a modificare l’assetto della nuova configurazione della sanità brianzola che dovrebbe vedere accorpate le aziende sanitarie di Desio e Monza e Vimercate a fare da “cabina di regia“ dei presidi di Carate Brianza, Giussano e Seregno.

«C’è tempo fino al 31 ottobre per valutare le eventuali criticità – ha detto il presidente – sollevate da alcuni medici», che il presidente ha propedeuticamente incontrato proprio per raccogliere pareri e valutazioni sulla recentissima riforma sanitaria che ha portato anche alla nuova”mappa” brianzola.Ci ha anche scherzato su, aggiungendo che: «Questi incontri servono per valutare soluzioni nell’ottica che il governatore ha sempre ragione». Non è quindi ancora escluso che dopo il periodo di valutazione ci possa essere una marica indietro con un ritorno al vecchio assetto che vedeva Desio e Vimercate raggruppate in una sola azienda sanitaria e Monza a sè.

Con l’occasione Maroni ha anche esternato alcuni numeri del comparto sanitario e del welfare di Monza e Brianza: nel 2014 sono state erogate 58.000 ricette elettroniche diventate 1.423.000 solo nel primo semestre di quest’anno. Elogi anche per l’apertura serale e festiva degli ambulatori ospedalieri: «al top in Regione, un modello da studiare per estenderlo a tutta la Lombardia». Numeri da record in particolare a Desio e Vimercate, con 23.465 prenotazioni e 21.718 erogazioni, tanto che il governatore lombardo li ha descritti appunto come: «Casi da studiare per capire come facciano a fare così bene». Buoni risultati anche per gli ambulatori del capoluogo con 6.778 prenotazioni e 6.332 erogazioni.

Quanto agli investimenti, la Regione metterà in campo 18 milioni e 200mila euro per l’edilizia sanitaria e piani aziendali del San Gerardo, altri 200mila per l’Asl di Monza e Brianza e per mettere in sicurezza il Corberi di Limbiate, 11.700.000 euro per Desio e Vimercate. «Non vogliamo risparmiare per tagliare risorse – ha aggiunto – Quello che risparmiamo vogliamo investirlo per anticipare i fenomeni dei prossimi anni». E con “fenomeni” Maroni intende soprattutto l’inevitabile escalation delle patologie croniche legate all’invecchiamento della popolazione.

«Oggi il 30 per cento dei malati cronici assorbono il 70 per cento delle risorse» ha detto. Il restante 70% dei malati con queste patologie è a carico delle famiglie. Il presidente lombardo è infine tornato a chiedere di «applicare i costi standard. Se tutte le Regioni spendessero come la Lombardia – ha fatto notare – si risparmierebbero 23 miliardi di euro».