Nova Milanese: si infittisce il mistero del tallio. Spunta l’ipotesi del caffè

Dopo che altre due persone sono risultate intossicate dal tallio gli inquirenti stanno percorrendo altre vie nelle indagini. Tra queste anche quella che parla di un caffè bevuto insieme dalle persone intossicate o di qualche prodotto alimentare ingerito
L’ospedale di Desio
L’ospedale di Desio

Si infittisce il mistero del tallio. In settimana, sono finiti in ospedale per avvelenamento Alessio Palma, 83 anni, e Maria Lina Pedon, 81 anni, marito e moglie residenti a Nova Milanese e parenti dei Del Zotto, la famiglia colpita a inizio ottobre dall’intossicazione.

Con loro, sono salite a 8 le persone ricoverate nell’ultimo mese e mezzo. Tre, Patrizia Del Zotto e i suoi genitori Giovanni Battista Del Zotto e Gioia Maria Pittana, sono morti. Gli altri sono ancora sottoposti alle terapie mediche. Tutti e 8 sono imparentati tra loro. I due anziani ricoverati a inizio settimana sono i suoceri di Domenico Del Zotto, figlio di Giovanni Battista e Gioia Maria. La coppia, rispetto agli altri avvelenati, non è stata a Varmo, in provincia di Udine, nella casa delle vacanze dei Del Zotto, dove finora si sono concentrate le indagini dei carabinieri di Desio. Maggiori particolari sul Cittadino in edicola oggi, edizione Brianza sud.

I carabinieri hanno ispezionato anche la casa di Alessio Palma e Maria Lina Pedon, in via Padova, dove hanno prelevato una serie campioni di alimenti. Sono attesi, intanto, i risultati delle analisi già avviate su altri prodotti. In particolare, le confezioni di zucchero e caffè. Una delle ipotesi, potrebbe essere quella che i consuoceri, i Del Zotto e i Palma, abbiano bevuto un caffè insieme, prima del tragico evento. Oppure abbiano mangiato lo stesso prodotto. Cioccolatini? Bibite? I carabinieri in questi giorni hanno nuovamente ascoltato tutte le persone coinvolte e lo stesso Palma, ricoverato in ospedale. Nessun elemento, per ora, fa pensare ad un avvelenamento volontario.