Nova Milanese piange Cesare Sirtori: titolare del Bar Centrale, Luit a furor di popolo

Nova Milanese piange Cesare Sirtori, titolare del bar centrale per quarantanove anni. Se n’è andato lunedì pomeriggio e la città perde un punto di riferimento, conosciuto da tutti.
Nova Milanese piange Cesare Sirtori: qui alla consegna del Luit d’oro a dicembre 2016
Nova Milanese piange Cesare Sirtori: qui alla consegna del Luit d’oro a dicembre 2016 Giusy Taglia

Se n’è andato Cesare. Il Cesare. Così era conosciuto a Nova Milanese Cesare Sirtori, titolare del Bar Centrale per quarantanove anni. L’ultimo giorno di apertura risale al dicembre scorso. Era una domenica, il 19 dicembre, il giorno precedente aveva ricevuto il Luit d’oro, l’onoreficenza pubblica consegnata ai novesi per il loro operato sul territorio. E quel Luit se l’era davvero guadagnato.

È stato il primo “Luit” consegnato “a furor di popolo”. Per tributargli il giusto ringraziamento era stata attivata addirittura una raccolta di firme. Perché? Semplice: Cesare era una parte di Nova. Gentile. Sempre disponibile con tutti. Tanti i novesi che probabilmente potrebbero citare qualche esempio di gentilezza. Una su tutti: ha rimandato di un giorno la chiusura definitiva in virtù della parola data per una manifestazione in programma la domenica 19. Cesare Sirtori non stava bene, si sapeva, ma tutti i novesi fino in fondo all’ultimo, hanno sperato che il miracolo avvenisse. Ma così non è stato. Purtroppo. E lunedì pomeriggio è arrivata come un macigno la notizia della sua scomparsa: tra meno di un mese avrebbe compiuto sessantacinque anni. E i messaggi di affetto sono arrivati copiosi sui social.

Quei social che lui, il Cesare, forse non ha mai guardato, perché nel suo Bar si parlava. La carta da parati, i quadri e le foto sulle pareti, le poltrone imbottite, il micione che faceva gli onori di casa, i libri impignati sul calorifero rendevano l’atmosfera molto familiare. Nel suo bar Centrale di piazza Marconi si andava per parlare, trovare una parola di conforto, una cioccolata calda nelle giornate fredde e piovose o una bibita rinfrescante in quelle più calde.

Ma sempre c’era il suo caffé. Quello poi, era speciale. Come lui. Un gentiluomo d’altri tempi che chiedeva sempre con quel tono sommessamente rispettoso cosa desiderassero i suoi clienti e non mancava mai per nessuno una parola gentile. Lui che, aveva raccontato al Cittadino qualche tempo fa, se non avesse fatto il barista sognava di fare il medico. E di sicuro avrebbe svolto egregiamente anche quella professione. Ma per i novesi Cesare, il Cesare del Bar Centrale era un’istituzione. Aveva sedici anni e sognava di girare il mondo, quando ha iniziato la sua attività dietro il bancone.
All’epoca, correva l’anno 1968, il bar si chiamava “Sant’Antonino” e si trovava di fronte alla chiesa della piazza centrale di Nova, vicino all’imbocco di via Madonnina. Da allora Sirtori non ha mai smesso. È cambiato il nome del bar divenuto “Centrale”. Aveva iniziato con i fratelli più grandi: Antonio e Lina. Si era trovato quasi “costretto”, ma dal 1974 il bar era rimasto nelle sue sole mani. E da allora e per altri 42 anni lo ha gestito più che egregiamente. Durante la consegna dei Luit lo scorso 18 dicembre, dopo aver ricevuto il riconoscimento, disse, non senza un po’ di commozione: «Mi avete trasmesso tutti perle di saggezza. E spero di averne dispensate anch’io».

Saggiamente discreto. Se n’è andato sempre con quella discrezione che lo ha sempre caratterizzato. I funerali si svolgeranno mercoledì pomeriggio alle 15 nella chiesa di Sant’Antonino in piazza Marconi a Nova Milanese.