’Ndrangheta a Seregno, interrogato l’ex sindaco Edoardo Mazza

Il sindaco decaduto di Seregno Edoardo Mazza è stato interrogato in tribunale a Monza dopo l’arresto di martedì nell’ambito della maxi operazione antimafia della Procura di Monza. Respinta la richiesta di revoca degli arresti domiciliari.
Monza, tribunale: il sindaco di Seregno Edoardo Mazza dopo l’interrogatorio davanti al Gip
Monza, tribunale: il sindaco di Seregno Edoardo Mazza dopo l’interrogatorio davanti al Gip Fabrizio Radaelli

Edoardo Mazza chiede la revoca degli arresti domiciliari: immediato il parere negativo della procura. L’istanza dell’ormai ex primo cittadino di Seregno (comune ormai commissariato), arriva dopo l’interrogatorio di garanzia tenutosi venerdì 29 settembre a palazzo di Giustizia davanti al giudice delle indagini preliminari Pierangela Renda.


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Mazza (Forza Italia), è difeso dall’avvocato Antonino De Benedetti: «Abbiamo chiarito la nostra posizione – si è limitato a dire il legale – evidenziando le criticità che sono emerse dall’inchiesta».


Mazza è stato definito lo “zerbino” di Antonino Lugarà, l’imprenditore edile (definito “contiguo alla ‘ndrangheta”) finito in carcere con l’accusa di aver favorito la sua elezione a sindaco in cambio del via libera della giunta comunale di Seregno per la costruzione di un supermercato al 40 di via Valassina. «Una definizione molto poco elegante», l’ha bollata l’avvocato De Benedetti senza voler aggiungere altro.