’Ndrangheta a Seregno, il vicesindaco Mariani annuncia le dimissioni della Lega nord – VIDEO

VIDEO L’annuncio di Mariani - Giovedì 28 settembre Giacinto Mariani si dimette dalla carica di vicesindaco di Seregno e con lui si dimette tutto il gruppo consiliare della Lega Nord. L’ha annunciato mercoledì sera ad Albiate, davanti al segretario federale Matteo Salvini.
Seregno, Giacinto Mariani
Seregno, Giacinto Mariani Paolo Colzani

Giacinto Mariani si dimette dalla carica di vicesindaco di Seregno e con lui si dimette tutto il gruppo consiliare della Lega Nord. L’annuncio nella serata di mercoledì 27 settembre, ad Albiate, davanti al segretario federale Matteo Salvini intervenuto in occasione dell’incontro promosso dalla segreteria provinciale della Lega Nord per parlare del Referendum sull’autonomia della Lombardia e di molti altri temi d’attualità. 


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Il vicesindaco della città di Seregno, presente tra il pubblico, ha alzato la mano per prendere parola subito dopo l’intervento del parlamentare Paolo Grimoldi (che ha parlato anche di legalità “a 360 gradi e partendo da Seregno”).

«Ovviamente la Lega Nord, senza se e senza ma, è contro la ‘ndrangheta e quando vedevo qualcosa che non andava facevo un esposto – ha affermato Mariani – la Lega e noi siamo oggi triturati per campagna elettorale, sulla stampa veniamo additati come “mafiosi” e “schifosi”, tutto ciò che non siamo. Tutto il nostro gruppo ha deciso di rassegnare le dimissioni per prendere le distanze serenamente da ogni tipo di infiltrazione, di cui noi siamo estranei. Ci tenevo a comunicarvelo qui – ha detto in conclusione di intervento – È la prima occasione dopo il fattaccio che ha coinvolto come uno tsunami tutta la città e tutti noi. Domani mattina (giovedì 28 settembre ndg) protocolleremo le dimissioni. Viva la Lega, siamo una famiglia che si sente serena, lavoratrice e onesta».

Poi la stretta di mano e l’abbraccio con Matteo Salvini. In seguito alla maxi operazione antimafia che ha travolto il Comune di Seregno, Giacinto Mariani risulta indagato a piede libero per abuso d’ufficio; arrestati (ai domiciliari) il sindaco Edoardo Mazza e il consigliere Stefano Gatti, indagato l’assessore Gianfranco Ciafrone.