Musical con attori monzesi e africani in un omaggio a don Vittorione

“Il volo nuziale delle termiti” scritto da Guido Meregalli in scena al teatro Villoresi sabato 20 giugno e domenica 21: un musical con attori monzese e africani in un omaggio a don Vittorione.
"Il volo nuziale termiti": autori e attori
“Il volo nuziale termiti”: autori e attori

Expo non solo vetrina di eccellenze gastronomiche ma anche, e soprattutto, occasione di incontro e riflessione sull’alimentazione come bisogno primario dell’uomo in ogni tempo e in ogni angolo del mondo. È partendo da questa riflessione che la Caritas decanale ha voluto parlare di cibo nell’anno dell’Esposizione universale dedicata all’alimentazione, raccontando la storia di don Vittorione Pastori, il ristoratore varesino che negli anni Settanta riuscì a sfamare intere regioni dell’Uganda. Nasce così “Il volo nuziale delle termiti”, un musical italo africano, scritto da Guido Meregalli per la regia di Marco Sangalli, che andrà in scena al teatro Villoresi sabato 20 giugno, alle 21, e domenica 21 alle 16 (ingresso 10 euro, 6 euro per i bambini sotto i 12 anni).

A dare voce e anima alla storia, che prende le mosse dalla vicenda di due fratelli ugandesi in cerca uno dell’altro, dall’Africa al Sud Italia, è un cast internazionale. Diciassette attori, sette dei quali africani dell’Africa nera, che per sei mesi hanno prestato tempo, sforzi ed energie per dare vita allo spettacolo, nonostante la difficoltà della lingua, gli attori sono kenioti, ghanesi, nigeriani, camerunensi, congolesi, e degli spostamenti. Solo una di loro, infatti, è monzese, gli altri arrivano da Lissone, Lodi, Saronno e Valmadrera. Con loro sul palco anche cinque ballerini e un coro di dieci elementi.

Un progetto nato due anni fa e sbocciato nel tempo, figlio di una grande manifestazione di solidarietà, che vide Monza generosa schierata a fianco del popolo ugandese. «Negli anni Novanta i cittadini monzesi aderirono all’iniziativa “Mille lire un mattone” finalizzata alla costruzione di una scuola a Moroto, nel Karamoja in Uganda – racconta Meregalli -. Un’idea promossa da Giuseppe Viganò e dall’associazione Amici di evangelizzazione e promozione umana dell’ospedale San Gerardo, e finanziata anche dal Comune, dove allora io ricoprivo l’incarico di consigliere comunale». Uno spettacolo che è prima di tutto uno straordinario e riuscitissimo laboratorio di integrazione.