Multa per divieto di sosta al festival nel parco: «Ma a Vedano i parcheggi non ci sono»

Disavventura per lo scrittore Tommaso Labranca in Brianza. A Vedano al Lambro per il concerto dei Sigur Rós all’i-Days Festival è stato multato per divieto di sosta. «Ma almeno quella sera il potere avrebbe potuto chiudere un occhio», dice. Ecco perché.
Monza, il pubblico all’i-Days Festival nella serata dei Sigur Rós
Monza, il pubblico all’i-Days Festival nella serata dei Sigur Rós Fabrizio Radaelli

Disavventura per lo scrittore Tommaso Labranca in Brianza. Ci si lamenta sempre dei posti per parcheggiare che non si trovano mai, ma stavolta la situazione è sfuggita di mano. Labranca, che era andato a Vedano al Lambro sabato 9 Luglio per assistere al concerto dei Sigur Rós nell’autodromo di Monza, alla disperata caccia di un posto auto ha deciso di sostare su un marciapiede: decisione che gli è costata 59 euro di multa.

“Non è per i 59 euro, per carità – ha scritto Labranca in una e-mail al Cittadino con oggetto “Grazie Vedano!”– Chi sbaglia paga e io pagherò”.

Però c’è un però: “Ma almeno per una serata come quella, in cui finalmente qualcuno è venuto a Vedano al Lambro lasciando dei soldi nei bar e nei ristoranti locali, il potere avrebbe potuto chiudere un occhio. Anche perché le auto parcheggiate sui marciapiedi non causavano alcun ostacolo”.

La sua lamentela è chiara: se il Comune non mette a disposizione dei cittadini posti idonei dove sostare con la propria vettura non dovrebbe stupirsi quando qualcuno, e si parla di molte persone, finisce per parcheggiare su un marciapiede. Altrimenti, ogni volta che c’è un evento che attira un gran numero di interessati, insiste Labranca, le sanzioni dovrebbero fioccare a causa delle molte automobili lasciate in posti poco adatti.

Poi aggiunge: “Un caro augurio al sindaco dottor Renato Meregalli e al suo progetto di Polo Culturale che, leggo, conterrà anche dei parcheggi. Quei parcheggi che ora non ci sono e che ci costringono a lasciare le nostre vetturette sui marciapiedi”.

Alla fine, molti controlli fuori, dice, ma pochi dentro, perché lui stesso sottolinea di avere visto all’interno del parco bagarini senza biglietto e presunti spacciatori.