Monza, tonnellate di posta in giacenza a Peschiera: ma qui si dimezzano i postini

Poste e postini: mentre l’azienda deve pagare gli straordinari per smaltire 5mila tonnellate di corrispondenza in giacenza a Peschiera Borromeo, un piano di riorganizzazione prevede di dimezzare gli addetti. In Brianza scenderanno a 180. L’allarme dei sindacati.
Un portalettere al lavoro
Un portalettere al lavoro Paolo Volonterio

Il postino suona sempre due volte, ma nell’arco di una settimana. Pure questa, però, secondo alcune organizzazioni sindacali di categoria, rischia di essere una tiepida speranza.

I sindacati del comparto postale, insomma, vedono nero. Prevedono, cioè, sul territorio un peggioramento del servizio di recapito della corrispondenza nel 2017 in coincidenza con l’ennesima riorganizzazione, fondata sul recapito a giorni alterni. La novità, già applicata in otto province lombarde, a Monza e Brianza dovrebbe decollare a febbraio. I Cobas Poste, intanto, hanno provato a disegnare in un dossier uno scenario che dovrebbe essere dietro l’angolo.

«Nel 2006 – sottolinea Stefano Ancona, componente dell’Esecutivo nazionale di Cobas Poste – in Monza e Brianza i giri di recapito dei portalettere erano 395. Nel 2013 erano scesi a 300. Ora riteniamo che, una volta conclusa questa riorganizzazione, diventino 180».

Gli stessi Cobas hanno sollevato il caso della posta giacente nei centri meccanizzati di Peschiera Borromeo e Linate. Sempre secondo i Cobas, la giacenza, ora “aggredita” con il ritorno del ricorso agli straordinari, aveva raggiunto quota 5mila tonnellate.

«Nei due centri – aggiunge Ancona – fino a qualche anno fa lavoravano 1.400 persone, ora sono 900. I portalettere non ce la fanno a recapitare la corrispondenza. Era previsto un calo della corrispondenza tradizionale. Ma la posta non smaltita dimostra che non è così. Non era una situazione impossibile da prevedere. Noi pensiamo che ci siano i volumi per tornare al vecchio modello organizzativo, quello che prevede il recapito giornaliero della posta».

Anche la Slp Cisl Monza Brianza Lecco non è certamente ottimista per i prossimi mesi. La corrispondenza, in un periodo di 12 giorni, verrà in pratica recapitata in cinque giorni in ogni zona. «Le notizie che ci arrivano dalle province in cui la riorganizzazione è già operativa – puntualizza Mario Bellofiore, segretario generale Slp Cisl Monza Brianza Lecco – non sono proprio rassicuranti. Possiamo prevedere possibili giacenze e difficoltà nel recapito anche da noi in Brianza». Gli operatori di sportello in Brianza sono circa 700 distribuiti in 110 uffici. I portalettere sono invece 500, una quota soggetta a diminuzione nei prossimi mesi per motivi pensionistici. Già adesso, secondo la Slp Cisl, i portalettere brianzoli si trovano a consegnare giornalmente dalle 80 alle 100 raccomandate, oltre ad altro tipo di corrispondenza.

L’Ufficio stampa Lombardia di Poste Italiane, interpellato sulla questione complessiva, ha preferito non rilasciare dichiarazioni.