Monza, successo per i massaggi gratis per i dipendenti del Comune: convenzione rinnovata

I massaggi gratuiti piacciono ai dipendenti comunali di Monza e il municipio non solo rilancia, ma raddoppia. Piazza Trento e Trieste ha rinnovato per due anni la convenzione che consente al personale di effettuare i trattamenti ostepatici gratuitamente.
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Monza Massaggi Fabrizio Radaelli

I massaggi gratuiti piacciono ai dipendenti comunali di Monza e il municipio non solo rilancia, ma raddoppia. Piazza Trento e Trieste ha rinnovato per due anni la convenzione con l’Icom (International college of osteopathic medicine) di Cinisello Balsamo che consente al personale di effettuare i trattamenti per prevenire o curare i disturbi muscolari e scheletrici senza dover aprire il portafogli.


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È proprio questa una delle ragioni del crescente successo del progetto “Gocce di benessere per la mia schiena” varato nel 2015 nell’ambito delle azioni per tutelare la salute dei dipendenti che possono ottenere a costo zero terapie del valore di alcune centinaia di euro. L’accordo, che dallo scorso anno è esteso ai parenti di primo grado, prevede la possibilità di effettuare un massimo di dieci sedute osteopatiche seguite, a distanza di almeno tre mesi, da due cicli di cinque trattamenti. Al termine del percorso i lavoratori possono prenotare altri massaggi a un prezzo scontato di 15 euro.

L’osteopatia viene somministrata al di fuori degli orari d’ufficio dai tirocinanti che frequentano gli ultimi tre anni di studi all’Icom e che, in questo modo, possono mettere in pratica le nozioni apprese sui banchi.

Le terapie, a quanto pare, funzionano: nel 2015 in 230 hanno sperimentato i trattamenti gratuiti e nel 2016 il loro numero è salito a circa 350. Oltre un terzo dei 971 addetti in servizio ha sfruttato l’opportunità: in Comune c’è anche chi ha calcolato che le gocce di benessere farebbero risparmiare a piazza Trento e Trieste svariate decine di migliaia di euro. I 6.078 giorni di malattia accumulati lo scorso anno hanno provocato un costo di 406.272 euro pari al 3% delle spese per il personale: considerando che secondo l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro il mal di schiena è la seconda causa di assenza non resta che sbizzarrirsi nel fare i conti.