Monza: si traveste da sacerdote e “vende” benedizioni per 5 euro in chiesa

Ha aspettato la fine della messa, poi ha indossato un finto abito da sacerdote e ha iniziato a impartire benedizioni in cambio di un’offerta di 5 euro. Scoperto da un volontario, è scappato.
Le due chiese del quartiere San Rocco a Monza
Le due chiese del quartiere San Rocco a Monza FABRIZIO RADAELLI

Diceva di rivolgersi ai santi e agli angeli, impartiva benedizioni per invocare salute e protezione divina, il tutto dietro il compenso di un’offerta. È successo nella chiesa di San Rocco a Monza nei giorni scorsi, quando un uomo sulla quarantina è entrato in chiesa subito dopo la messa del mattino, ha indossato un camice bianco, del tutto simile a quello usato dai sacerdoti per celebrare la messa, e ha iniziato ad avvicinare i fedeli, proponendo loro benedizioni in cambio di offerte.

Un comportamento anomalo ma che è riuscito a ingannare comunque un paio di anziane che, pur di ricevere una benedizione dal finto sacerdote, hanno aperto il portafogli offrendo all’uomo 5 euro per la prestazione. Solo l’arrivo di un volontario della parrocchia, insospettito da quell’uomo vestito di bianco e mai visto prima in chiesa, ha interrotto l’imbroglio. È bastato che il parrocchiano minacciasse l’uomo di chiamare i carabinieri per convincere l’imbroglione a fuggire velocemente dalla chiesa.

Un comportamento sfrontato che ha lasciato sorpresi gli stessi preti della comunità pastorale Santi quattro evangelisti, di cui la parrocchia di San Rocco fa parte. Il truffatore, infatti, non si è fatto scrupoli di entrare in chiesa spacciandosi per un sacerdote, indossando abito simili, e avvicinando le anziane parrocchiane al termine della celebrazione eucaristica, proprio prima che queste uscissero dalla chiesa, incurante del fatto che da un momento all’altro sarebbe potuto arrivare un vero sacerdote a smascherare l’imbroglio.

Informato dell’accaduto il parroco, don Giuseppe Barzaghi, che non era presente in quel momento in chiesa, ha pensato di rendere comunque pubblico l’accaduto direttamente dall’altare durante le messe della domenica, pubblicando anche una piccola cronaca di quanto successo sull’informatore della comunità pastorale, per mettere in guardia il maggior numero di persone, ed evitare così nuovi tentativi di truffa.

«Ricordiamo che nessuno è autorizzato a raccogliere soldi a nome dei preti o della parrocchia – ha esordito il parroco -. Il Vangelo ci dice che i figli delle tenebre sono più scaltri dei figli della luce, suggerisco allora un criterio generale per evitare di essere imbrogliati da questi individui: se non si conosce la persona che ci viene incontro chiedendo un’offerta o se si hanno dubbi è meglio essere prudenti e poco generosi. Su 10 casi si può sbagliare una volta, ma 9 volte si indovina».

Tentativi di truffa a danno di alcuni anziani parrocchiani di San Rocco e Sant’Alessandro erano già capitati durante la scorsa estate. «Mi hanno riferito che alcune persone giravano per le case chiedendo offerte a favore della parrocchia proprio durante i mesi estivi – ha spiegato don Giuseppe -. Non bisogna mai credere a queste persone, sono solo truffatori. Ricordo a tutti che nessuno è autorizzato a girare per le case a nome della parrocchia o dei preti. Le nostre chiese – aggiunge il sacerdote – utilizzano ben altri modi per raccogliere offerte, non certo il porta a porta».