Monza, sette punti anti-slot Il consiglio approva la mozione

Sette punti per combattere il gioco d’azzardo in città. Il consiglio comunale di Monza ha approvato una mozione con l’obiettivo di contenere la diffusione delle slot machine e delle sale da gioco.
Il consiglio comunale di Monza
Il consiglio comunale di Monza

Sette punti per combattere il gioco d’azzardo in città. Il consiglio comunale di Monza ha approvato una mozione con l’obiettivo di contenere la diffusione delle slot machine e delle sale da gioco. È questa una delle priorità sociali identificate dall’amministrazione comunale in un problema che sta portando alla rovina molte famiglie.

La mozione chiede di prevedere delle distanze minime tra le sale da gioco e i luoghi “sensibili” della città, come le scuole e i luoghi di aggregazione giovanile, inoltre si cercherà di agevolare fiscalmente gli esercizi commerciali che decidono di non mettere le slot machine all’interno dei loro locali e aumenteranno in controlli sul rispetto delle norme. Si cercherà di fare rete con le realtà del territorio che contrastano il dilagare del fenomeno del gioco d’azzardo e ne studiano le conseguenze e si procederà con la mappatura dei locali della città per identificare quali sono quelli che ospitano slot machine in modo da avere una panoramica completa (e un dato storico da poter comparare) su questo fenomeno.

Infine il Comune chiederà al Parlamento e al Consiglio regionale di modificare in senso restrittivo le attuali leggi sulla diffusione del videopoker e del gioco d’azzardo. È sempre più frequente, infatti, vedere come i locali – spesso quelli che hanno più difficoltà a raccogliere clienti – ritagliano all’interno dei loro spazi una zona dedicata all’installazione di slot machine, puntando quindi sugli introiti di questa attività più che di quelli sul bar. L’aula si è schierata all’unanimità a favore di questa mozione che è molto più politica che pratica visto che l’amministrazione comunale non ha le competenze per poter prevedere delle norme coercitive in questo senso. Vale la pena di ricordare, a questo proposito, il caso del comune di Desio che in più circostanze ha cercato di limitare gli orari di apertura della sala giochi e che è stato costretto a fare marcia indietro. Più possibilista, invece, la strada scelta per esempio dal comune di Besana che ha introdotto una serie di agevolazioni fiscali per chi decide di rinunciare a queste macchinette.

L’Unione commercianti, pur riconoscendo il rischio sociale di queste attività, sottolinea che gli esercenti che installano le slot machine hanno attualmente tutto il diritto di farlo. La mozione è stata portata in aula – e già da qualche mese attendeva di essere discussa – dal consigliere del Partito Democratico, Alessandro Valtolina che ha dichiarato: «Il gioco d’azzardo anche nelle forme consentito dalla legge causa effetti negativi sull’equilibrio psichico creando gli stessi effetti delle tossicodipendenza, il giro d’affari è di 80 miliardi annui, da questa attività 8 milioni sono le entrate delle Stato che ne spende 6 per curare le dipendenze».