Monza, presentata la nuova terapia intensiva neonatale del San Gerardo

FOTO - VIDEO - Presentata la nuova terapia intensiva neonatale all’Ospedale San Gerardo di Monza. Sarà completamente operativa nei prossimi mesi, ma già ora accoglie alcuni piccoli pazienti coi loro genitori. La gestione è della Fondazione MBBM.
Monza Ospedale san Gerardo Fondazione Ospedale della mamma e del bambino Apertura del nuovo reparto di neonatologia all avanguardia in europa per spazi e controlli a distanza delle strutture a disposizione dei nuclei familiari
Monza Ospedale san Gerardo Fondazione Ospedale della mamma e del bambino Apertura del nuovo reparto di neonatologia all avanguardia in europa per spazi e controlli a distanza delle strutture a disposizione dei nuclei familiari Fabrizio Radaelli

La nuova Terapia Intensiva Neonatale della Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua Mamma, realizzata all’interno dell’Ospedale San Gerardo di Monza, rappresenta un esempio unico in Italia nella realizzazione di camere uni-familiari che riproducono un ambiente simile a quello domestico, ma con attrezzature e macchinari necessari all’assistenza dei piccoli pazienti. Giovedì 22 dicemrbe, alla presenza del direttore della U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Paolo Tagliabue, del Presidente della Fondazione MBBM Giuseppe De Leo e del Presidente del Comitato Maria Letizia Verga, Giovanni Verga, è stata presentata la struttura.


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Quattordici camere che prevedono la possibilità di ospitare figli e genitori nello stesso ambiente: questo perchè il rapporto fra madri e neonati risulta spesso un elemento fondamentale nella cura. Nelle prossime settimane saranno poi allestite stanze che favoriranno gli incontri tra genitori e la possibilità di forme di intrattenimento. Il progetto è nato circa 5 anni fa, ma operativamente nel giro di un mese sono stati preparati gli spazi e alcuni di questi sono già perfettamente funzionanti. La Fondazione ha investito 1 milione e 256mila euro in questo reparto.

Altra novità è l’utilizzo di un sistema d’allarmi che avviene grazie agli smartphone. Ogni infermiere è dotato di un device che riceve costantemente i segnali dai monitor e dai respiratori. In caso di emergenza l’allarme (silenzioso) è inviato all’infermiere curante e, in caso di mancata risposta, al resto del personale, senza il frastuono fastidioso del cicalino che crea spesso più confusione che altro. Riducendo la “fatica da allarme” l’ambiente diventa più fruibile sia per i pazienti che per gli infermieri.