Monza, porte chiuse in anticipo Proteste e carabinieri in Villa reale

Porte chiuse in anticipo alla Villa reale di Monza: e arrivano i carabinieri. È successo nella serata di mercoledì 17 settembre, penultimo giorni di apertura straordinaria e gratuita della reggia di Piermarini dopo la fine dei restauri. Sul posto anche il direttore del Consorzio, Lorenzo Lamperti.
Le code dei giorni scorsi alla Villa reale di Monza
Le code dei giorni scorsi alla Villa reale di Monza Fabrizio Radaelli

Porte chiuse in anticipo alla Villa reale di Monza: e arrivano i carabinieri, polizia locale e polizia di Stato. È successo nella serata di mercoledì 17 settembre, penultimo giorni di apertura straordinaria e gratuita della reggia di Piermarini dopo la fine dei restauri.

Come raccontato da un lettore, prima della chiusura annunciata della biglietteria, fissata alle 20, la coda in attesa per entrare si è sentita dire: voi sì, voi no, nonostante mancasse poco meno di mezz’ora all’ultimo ingresso garantito. I “no” erano molti e sono andati crescendo. Alcune centinaia, testimonia qualcuno, molti dei quali hanno deciso di mollare il colpo e portarsi a casa giusto la delusione.

Ma non tutti. E chi è rimasto pretendeva di entrare. Alla fine sono arrivati anche i carabinieri, gli agenti di polizia di Stato e della polizia locale a dividere i visitatori che erano già entrati e dovevano uscire e chi pretendeva di entrare. La situazione è andata avanti fino alle 22. Sul posto anche il direttore generale del Consorzio Villa reale, Lorenzo Lamperti, che ha cercato di risolvere il problema distribuendo biglietti di ingresso salta-coda a chi era rimasto.

Lamperti – che peraltro non è direttamente responsabile, dal momento che l’operazione è gestita dal concessionario, Nuova Villa reale spa, stempera. E dice: «Un problema di natura organizzativa, senza dubbio. In questi giorni abbiamo rilevato una serie di difetti che poi saranno cercheremo di sistemare. Però, forse, anche poca comprensione. I ragazzi che stanno lavorando in Villa reale erano lì dalle 8 del mattino. In una situazione di stress, data la quantità di persone che è arrivata. Probabilmente qualche difetto di comunicazione, nella serata. Ma non voglio entrare nel merito di questione organizzative che competono il concessionario».

Lamperti racconta di essere stato richiamato a Monza dalle forze dell’ordine. «Ho cercato di risolvere il problema: c’era gente lì da due ore e mezzo, non si poteva mandarli via e basta. Abbiamo condiviso con le forze dell’ordine di distribuire biglietti che permettessero di salatare la biglietteria il giorno dopo». Cioè giovedì 18 settembre, ultimo giorno di apertura straordinaria gratuita. Un evento che potrebbe avere portato, a fine giornata, più di 70mila persone in Villa reale: 16mila fino a venerdì 12, 16mila nel weekend, poi 9.300, 9.700 e 10.300 fino a mercoledì. A trend confermato, un numero impressionante. Nonostante i problemi.