Monza, le novità del “piano freddo”: ecco come dare una mano

In fase di attivazione il piano freddo approntato dal Comune di Monza per dare ospitalità alle persone senza fissa dimora durante la notte. Le novità, a partire dalla sede e dalla durata, e come partecipare concretamente.
Monza, l’area ex Tpm in via Borgazzi
Monza, l’area ex Tpm in via Borgazzi Fabrizio Radaelli

In fase di attivazione il piano freddo approntato dal Comune di Monza per dare ospitalità alle persone senza fissa dimora durante la notte. Un servizio avviato nel 2009 e che quest’anno si rinnova con due importanti novità.


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La prima è il cambio di sede. Non sarà più la struttura di via Spallanzani ad accogliere i senza tetto ma l’ex stabile Tpm in via Borgazzi 37, dove si trovavano gli uffici di Monza mobilità. Un’altra novità riguarda la durata del piano freddo, che quest’anno sarà prolungato per la prima volta fino a fine marzo, un mese in più rispetto alla chiusura fissata nei primi anni del servizio a metà febbraio.

Una possibilità garantita dal grande lavoro svolto dai volontari, autentico motore dell’accoglienza dei senza tetto. Al momento sono novanta quelli che fanno parte delle associazioni che si sono rese disponibili: Croce Rossa, City angels, scout e Good guys, a cui si aggiungono altri novanta volontari della società civile, cittadini che non fanno parte di alcuna associazione, che hanno voluto comunque rendersi disponibili al servizio serale di accoglienza dei senza tetto.

Per la prima volta ci sarà anche Acsm Agam accanto all’amministrazione comunale. La società energetica partecipata dal Comune si è messa in gioco per la prima volta, fornendo un importante contributo per l’arredo della nuova sede di via Borgazzi. E in una gara di solidarietà tra i dipendenti dell’azienda, ha raccolto una ventina di scatoloni di indumenti, destinati ai senza fissa dimora.

«Abbiamo deciso di fare qualcosa di più che non erogare un semplice contributo – ha spiegato Annamaria Di Ruscio, vicepresidente di Acsm Agam.

La struttura di via Borgazzi aprirà alle 20. L’accoglienza sarà garantita dai volontari che verificheranno l’idoneità sanitaria di ciascun ospite (il regolamento impone che chi viene ospitato sia negativo al test Mantoux per la tubercolosi). Poi a ognuno verranno consegnati indumenti per la notte e sapone per la doccia (obbligatoria per tutti). Qualche chiacchiera in compagnia dei volontari, davanti a una tazza di tè o alla tv e poi a letto. Gli ospiti sono tenuti a lasciare il centro alle 8 del mattino seguente, dopo aver ricevuto la colazione.

«Il piano freddo è un servizio per tutta la città – ha concluso Bertola – perché significa ridurre fenomeni di degrado che possono creare disagio ai cittadini, garantisce inoltre maggiore sicurezza e controllo, e questo i monzesi l’hanno compreso».

In via Borgazzi le porte sono aperte a tutti i cittadini. Chi lo desidera potrà portare qui tutte e sere, a partire dalle 20.30, abiti caldi, coperte, lenzuola e tovaglie ma anche generi alimentari in scatola e a lunga scadenza come biscotti, the, fette biscottate o zucchero e poi ancora saponi per l’igiene personale, detersivi per la casa e per lavatrice, tovaglioli o bicchieri di plastica. I volontari raccoglieranno le offerte portate dai cittadini e le sistemeranno nei magazzini a disposizione di tutti gli ospiti del centro di accoglienza notturna.