Monza, la vittima mette in guardia: «Occhio alla biondina che truffa»

Attenti alla “biondina” di Monza, dice una vittima della truffa. Ventenne, italiana, bionda, volto acqua e sapone con un piercing al naso, lo zainetto in spalla, che si spaccia per commessa di un negozio del centro e poi spilla almeno 5 euro con la scusa di non avere soldi per fare benzina.
Monza Corso Milano
Monza Corso Milano Fabrizio Radaelli

Ventenne, italiana, bionda, volto acqua e sapone con un piercing al naso, abbigliamento sportivo e lo zainetto in spalla, che si spaccia per commessa di un negozio del centro e poi spilla almeno 5 euro con la scusa di non avere soldi per fare benzina.

A cadere nella trappola anche Massimiliano Longo, presidente del Comitato Monza Centro e del Club Monza Azzurra, che mette all’erta i monzesi: occhio a quella ragazzina, è una truffatrice.

L’episodio è accaduto domenica sera, intorno alle 21, mentre Longo aspettava un amico in auto in corso Milano.

«Questa ragazza mi ha bussato al finestrino sconvolta – ha spiegato – Ha iniziato a piangere come disperata dicendo che doveva tornare a casa ma non aveva i soldi per la benzina. Aveva lasciato l’auto nel posteggio del vicino distributore ma non sapeva come fare e a chi chiedere aiuto».

La solita storia e la solita richiesta: da tempo ormai, anche sulla rete, le persone avvisate di non cadere nel tranello di questa richiesta solitamente avanzata da uomini, la sera o la notte, su strade di lunga percorrenza.

Questa volta invece la truffatrice ha preferito il centro. «Non volevo crederci – ha proseguito Longo – La ragazza allora mi ha mostrato rapidamente la sua patente, ma non mi ha dato il tempo di verificare la foto e i dati».
Preso da un moto di compassione ha perciò aperto il portafoglio e le ha dato 10 euro, sperando davvero che non si trattasse di un inganno. «Mi ha ringraziato e mi ha detto che mi avrebbe restituito i soldi – aggiunge – Assicurandomi che sarei potuto andare io stesso a ritirarli visto che lei lavorava nella panetteria di via Carlo Alberto».

Ma dopo neanche dieci minuti, quando Longo e l’amico si stavano dirigendo verso largo Mazzini, ecco apparire la ragazzina impegnata nella stessa sceneggiata con un altro automobilista.

«Ho fermato l’automobile di colpo – conclude – Invitando gli incauti automobilisti a non darle niente perché si trattava di una truffatrice. Che se l’è data subito a gambe levate».