Monza, interrogazione al ministro dell’Interno sugli insulti a luci rosse a Martina Sassoli

Il caso Sassoli arriva a Roma. Il senatore di Forza Italia Andrea Mandelli ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno sulle scritte a luci rosse che Martina Sassoli ha trovato incise sul banco del consiglio comunale a Monza.
Monza, interrogazione al ministro dell’Interno sugli  insulti a luci rosse a Martina Sassoli

Il caso Sassoli arriva a Roma. Il senatore di Forza Italia Andrea Mandelli ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno sulle scritte a luci rosse che Martina Sassoli ha trovato incise sul banco del consiglio comunale a Monza. La scorsa settimana la consigliera di Forza Italia era stata presa di mira con un commento anonimo dal contenuto poco signorile. La fotografia del banco inciso con la scritta “F*** di legno” era stata postata poi dall’interessata su facebook (nella foto
Il Cittadino del 26 febbraio 2015).

«Quello che è accaduto al consigliere di Forza Italia a Monza Martina Sassoli è un fatto grave che non può e non deve essere sbrigativamente archiviato e dimenticato – ha dichiarato, in una nota, il senatore monzese Mandelli – Oltre che gravemente offensiva, quella scritta dimostra, infatti, la preoccupante e pericolosa vulnerabilità dell’Aula del Consiglio. Ho presentato, perciò, un’interrogazione al Ministro dell’Interno per sollecitare il governo ad attivarsi al fine di garantire la sicurezza dei componenti e delle strutture del Consiglio Comunale di Monza».

Mandelli, come già aveva sottolineato Sassoli, pone un problema di sicurezza: “L’incisione della frase, assolutamente ingiuriosa nei confronti della destinataria, e irrispettosa di un luogo istituzionale, ha oltretutto creato un danno a un bene pubblico; tale gesto induce a compiere anche una riflessione sotto il profilo della sicurezza all’interno dell’Aula consiliare”, si legge nell’interrogazione. Aula che viene usata esclusivamente per le sedute del consiglio comunale e in altre occasioni che però devono essere sempre autorizzate.

Martina Sassoli aveva ricevuto la solidarietà dei colleghi.