Monza, in via Manzoni metà condominio è occupato da 40 profughi

C’è un nuovo caso via Asiago a Monza e, questa volta, è in pieno centro. Riguarda quaranta profughi in dieci appartamenti di un elegante palazzo di via Manzoni: i residenti denunciano troppi problemi di convivenza con i richiedenti asilo.
Monza, la palazzina di via Manzoni al centro della protesta
Monza, la palazzina di via Manzoni al centro della protesta Fabrizio Radaelli

«A Monza non esiste solo via Asiago. Ma sembra che nessuno lo sappia. O, ancora peggio, che a nessuno interessi. Venite a fare un giro in via Manzoni, al civico 1».

Preferisce restare anonima la signora che lo scorso giovedì, in piazza Roma, si è rivolta alla redazione mobile de il Cittadino per segnalare un nuovo problema di convivenza tra famiglie italiane e richiedenti asilo. Lo schema si ripete, via Manzoni come via Asiago. Si ripetono le circostanze, si ripetono i nomi dei soggetti coinvolti. A cambiare è solo la zona, perché dalla periferia della città ci si sposta ora in pieno centro storico. Una vecchia casa di corte, completamente ristrutturata, è diventata una palazzina di prestigio. L’ingresso dà poco nell’occhio, nascosto com’è tra le vetrine di una banca, le fermate dei pullman e le vetrine di altre attività commerciali.


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Il doppio viavai – C’è sempre un gran via vai in quel tratto di strada, a ogni ora del giorno e della notte. C’è traffico e c’è baccano. Non sorprende: quell’incrocio tra via Manzoni e via Appiani, via Zucchi e via Prina è uno dei principali snodi della viabilità urbana.

Da oltre un anno, però, all’andirivieni ordinario si è aggiunto un altro tipo di movimento. Quello dei migranti, dislocati dalla prefettura in una decina di appartamenti all’interno della palazzina attraverso Trattoria Mercato srl, una tra le società e le cooperative che dall’ottobre del 2015 si è aggiudicata il bando per “l’affidamento dei servizi di accoglienza e la gestione dei servizi connessi ai cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale”.


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Quello di Trattoria Mercato srl, di cui il ristoratore Eugenio Galbiati è amministratore unico, è un nome noto: è lo stesso che si è letto tante volte nelle ultime settimane nelle pagine di cronaca, perché la società è quella che gestisce anche gli appartamenti sfitti di via Asiago, dove le proteste dei residenti nei confronti dei migranti divampano da prima dell’estate. A essere precisi, poi, quei locali di via Manzoni, civico 1, appartengono al residence “Manzoni Uno”, “dependance” del Nine Hotel di Spalto Isolino 9. A essere proprio pignoli si nota anche che in Spalto Isolino 9 hanno sede, oltre all’albergo, anche Trattoria Mercato srl e l’Immobiliare Santa Maddalena, a cui i residenti della palazzina di via Manzoni hanno inoltrato numerose lettere di protesta.

La difficile convivenza – Il perché è presto spiegato: a venir meno sarebbero le regole di convivenza civile. In via Manzoni, civico 1, l’andirivieni si concentra nelle sere e nei weekend. Ed è proprio di sera che il Cittadino va a verificare la segnalazione. Il palazzo, di pochi piani, è signorile e l’ingresso, ampio, dà su un piccolo cortile. Le scale sono due. In quella di sinistra risiedono una quindicina di famiglie italiane. È quella di destra ad ospitare i migranti. È lì che si rivolge l’attenzione. Nelle zone comuni non si notano rifiuti né sporcizia. Gli appartamenti in cui vivono i profughi si trovano senza fatica: con le porte aperte, chiacchierano sulle scale e sui ballatoi.

Si contano una quarantina di persone: sono giovani uomini e donne, ci sono anche due bambini. L’andirivieni è costante: c’è chi entra, chi esce, chi aspetta che arrivino amici da altre zone della città. Chi esce da un appartamento per entrare in un altro. Chi si prepara per la serata. Chi è incuriosito dalla presenza di due giornalisti e chi i due giornalisti li evita. I panni sono stesi ad asciugare alle ringhiere dei ballatoio, l’aria è pregna dell’odore di quelle spezie che ricorda le tradizioni dei loro paesi d’origine.