Monza, in cinque minuti ruba una bici e dentro un’auto: algerino arrestato

Prima ha rubato una bicicletta, poi, dato che c’era, nel giro di una manciata di minuti, anche un paio di occhiali da sole dall’abitacolo di una vettura. Un doppio furto che a un 28enne algerino, senza fissa dimora e già noto per reati contro il patrimonio e legati agli stupefacenti, è costato l’arresto.
Una Volante della polizia
Una Volante della polizia

Prima ha rubato una bicicletta, poi, dato che c’era, nel giro di una manciata di minuti, anche un paio di occhiali da sole dall’abitacolo di una vettura. Un doppio furto che a un 28enne algerino, senza fissa dimora e già noto per reati contro il patrimonio e legati agli stupefacenti, è costato l’arresto. Tutto ha avuto inizio lunedì poco prima delle 14 in via Guerrazzi 33, all’altezza della chiesa di San Giuseppe, dove un passante ha riferito di aver notato un uomo, probabilmente straniero, intento a rubare una bicicletta legata a un palo della segnaletica stradale.

Per asportarla il 28enne non ha utilizzato tenaglie né tronchese: ha “semplicemente” divelto il palo dall’asfalto e sfilato la catena della bicicletta. Quindi, saltato in sella, si è allontanato verso corso Milano. Dove poco dopo l’hanno notato due poliziotti del Commissariato di viale Romagna. O meglio: hanno visto la bici azzurra appena rubata appoggiata a una vettura posteggiata. E nell’auto c’era un uomo, corrispondente alle descrizioni del presunto ladro, intento a rovistare.

Alla vista della Volante, con indifferenza, il 28enne è uscito dall’auto e di è diretto in un negozio. Dove è stato subito bloccato, identificato e sottoposto a perquisizione: è stato trovato in possesso di un paio di occhiali Persol che il proprietario dell’auto ha riconosciuto come i suoi. Il finestrino della sua vettura era abbassato quanto bastava per infilare un braccio e aprire la portiera e, all’interno, c’erano tutti gli oggetti a soqquadro.

L’algerino è stato portato in commissariato e tratto in arresto per furto aggravato continuato. Tra l’altro, è risultato colpito da un ordine del Questore di Milano di uscire dallo Stato italiano e di un ordine di espulsione, entrambi non ottemperati.