Monza, i residenti di via Cavour: «Qui spacciano in strada e dentro ai portoni»

Adesso ci sono anche problemi di spaccio. In via Cavour a Monza la situazione sta decisamente peggiorando: lo hanno raccontato in residenti che osservano la situazione dalle loro finestre.
Monza Via Cavour
Monza Via Cavour Fabrizio Radaelli

Adesso ci sono anche problemi di spaccio. In via Cavour a Monza la situazione sta decisamente peggiorando: lo hanno raccontato alla redazione mobile alcuni residenti che per evitare eventuali ripercussioni preferiscono restare anonimi.

«Capita ormai molto frequentemente – hanno spiegato – E noi ci accorgiamo di tutto: del resto, è facile. Basta affacciarci alle finestre dei nostri appartamenti e osservare con attenzione i movimenti delle persone».
Punto di riferimento per lo scambio della merce il civico 3: «Notiamo degli uomini – hanno raccontato – che si appartano nei pressi di quel portone. Che si scambino qualcosa è evidente anche alla luce fioca dei lampioni». Poi, un saluto, una stretta di mano e addio, ognuno per la sua strada. E se le transazioni di quel genere sono, alla fine, più che mai silenziose, a infastidire ulteriormente i residenti della zona arrivano gli schiamazzi e le urla da parte di chi, in quel tratto di strada a ridosso di corso Milano e del centro storico, beve e bivacca.

«Al mattino troviamo bottiglie di vetro in frantumi, rifiuti e tracce di urina: è la nostra via ma non ci viviamo più bene». Secondo i residenti la situazione è peggiorata nel corso degli ultimi anni. Tra serrande abbassate e spazi sfitti si alternano take away turchi, sartorie cinesi, un parrucchiere iraniano e un negozio di alimentari multietnico, oltre che negozi di abbigliamento e saloni di bellezza orientali.

La situazione in via Gramsci, chiusa al traffico e lasciata al suo destino da anni, non migliora certo. Peggiorano anche le condizioni dell’area verde che ricopre la superficie del silos interrato e di quella che circonda, poco distante, l’edicola: «Ci sono gruppi di persone, principalmente uomini, che bevono e ciondolano nei dintorni tutto il giorno – hanno aggiunto i residenti – Vorremmo che qualcuno presidiasse quell’isolato: un tempo, questa, era una bella zona. Ora non lo è più».