Monza, ha un nome lo sconosciuto morto al Policlinico a marzo

Identificato l’uomo portato il 5 marzo al pronto soccorso del policlinico di Monza e morto poche ore dopo. Per due mesi è stato uno sconosciuto: ora la polizia ha ricostruito la sua identità. Non si conosce ancora l’esito dell’autopsia.
Monza, il pronto soccorso del Policlinico
Monza, il pronto soccorso del Policlinico Fabrizio Radaelli

Dai vertici del commissariato di polizia di viale Romagna arriva la conferma che si è finalmente arrivati all’identità del “morto senza nome” che da quasi due mesi si trova all’obitorio del Policlinico di via Amati. Si tratta di un 35enne di origini indiane. L’uomo era arrivato all’ospedale nella serata del 5 marzo, accompagnato da un altro individuo, probabilmente un connazionale, che l’aveva lasciato nella mani dei medici del Pronto soccorso prima di dileguarsi.

In fin di vita, il paziente – sprovvisto di documenti – nonostante le cure prestate dai medici del nosocomio era deceduto poco dopo per cause (ancora oggi) ignote. Da allora nessuno si è fatto vivo per chiederne notizie. È rimasto fino a qualche giorno fa un morto senza nome.

Finchè gli investigatori sono arrivati a un connazionale, residente a Cernusco sul Naviglio, che ha riconosciuto la vittima attraverso una fotografia.

Ha raccontato agli agenti che l’amico alzava spesso il gomito. Forse sarebbe stato proprio questo vizio a causarne il decesso.

Si tratta di un uomo di 35 anni irregolare sul territorio italiano, privo di permesso di soggiorno: i poliziotti hanno rintracciato i numeri dei familiari – che sono stati avvisati dell’accaduto – e hanno informato il Consolato indiano.

Sempre a detta dell’amico, sopravviveva grazie a lavori saltuari con i quali si guadagnava quel poco che gli bastava per mangiare e, evidentemente, acquistare alcolici.

Ufficialmente, tuttavia, le cause del decesso sono ancora sconosciute: non è infatti ancora disponibile l’esito dell’autopsia disposta qualche giorno dopo il decesso.