Monza e il caso Manzoni: c’è chi dice no al sostegno per il teatro

Movimento 5 Stelle e Civicamente bocciano sonoramente il Manzoni e la scelta dell’amministrazione di Monza di sostenere l’attività teatrale.
Monza Teatro Manzoni
Monza Teatro Manzoni Fabrizio Radaelli

Denaro gettato che, oltretutto, droga il mercato: Movimento 5 Stelle e Civicamente bocciano sonoramente il Manzoni e la scelta dell’amministrazione di Monza di sostenere l’attività teatrale. «In cinque anni – ha commentato lunedì in consiglio comunale il pentastellato Danilo Sindoni – le perdite arriveranno a 500.000 euro. Dobbiamo trovare una soluzione diversa perché non possiamo continuare a chiudere le falle».

I finanziamenti pubblici alle sale, ha aggiunto, penalizzano le giovani compagnie che hanno poche risorse per imporsi.
«È l’ultima volta – ha annunciato – che ci asteniamo su questo argomento perché non possiamo continuare a gettare soldi».

Chi in consiglio comunale, ha accusato Paolo Piffer di Civicamente, difende il Manzoni non ha mai acquistato l’abbonamento né è mai andato a teatro: «Una cosa – ha attaccato – è garantire il diritto alla cultura, un’altra è drogare la situazione con risorse pubbliche. I cittadini vanno educati a pagare». L’amministrazione, ha aggiunto, deve definire le proprie priorità per evitare che il Manzoni si trasformi in una sorta di buco nero come i musei civici.

Le critiche alla sala non sono arrivate solo dall’opposizione: più di un esponente della maggioranza ha espresso perplessità sulla sua adeguatezza. «Sarà sempre in perdita – ha profetizzato il capogruppo leghista Alberto Mariani – perché è un teatro di vecchia concezione. Monza deve pensare a una struttura nuova».