Monza e Concorezzo, i residenti chiedono soluzioni per i fumi dell’asfalto

Due città mobilitate contro i miasmi: sono quelli che i residenti di Concorezzo e dei quartieri a est di Monza denunciano di respirare dalla Asfalti Brianza . L’amministrazione di Concorezzo ha scritto una lettera, Arpa non ha rilevato irregolarità. L’azienda è al lavoro per una soluzione.
Concorezzo Asfalti Brianza
Concorezzo Asfalti Brianza Fabrizio Radaelli

«Anche se le sofisticate strumentazioni di Arpa non rilevano alcunché di irregolare, invitiamo il nostro vicesindaco e compaesano Simone Villa ad aprire (per pochi secondi) le finestre e a fare una grossolana verifica olfattiva. Anche ieri sera l’aria era irrespirabile e puzzava di catrame. Chiediamo che ci dia una mano a risolvere questo inquinamento che denunciamo inutilmente da un sacco di tempo».

L’appello è dello scorso venerdì, 29 settembre, ma resta sempre valido – e anzi, sarebbe valido da almeno qualche mese: la problematica inizia a incancrenirsi. Il Comitato di quartiere Sant’Albino a Monza si è rivolto direttamente a Simone Villa, anche assessore ai Lavori pubblici, per cercare di risolvere un problema che sta letteralmente togliendo il fiato a tanti monzesi e allo stesso modo ai residenti di Concorezzo.

Si torna a parlare degli odori – “insopportabili” a detta dei residenti – che sembrerebbero sprigionarsi dalla Asfalti Brianza, azienda con sede a Concorezzo e impegnata, appunto, nella produzione di asfalto. Almeno settimanalmente dalla fine di agosto a tutto il mese di settembre i cattivi odori hanno causato mal di gola, mal di testa e bruciore agli occhi a decine e decine di residenti di Concorezzo e a Monza delle zone Libertà, Cederna e, appunto, Sant’Albino: un problema vecchio di almeno un paio d’anni che adesso, però, si è aggravato.

Villa è nato e cresciuto nel quartiere che si estende al di là di viale Stucchi, tra Brugherio, Concorezzo e Agrate: «Nessuno meglio di lui – hanno commentato i santalbinesi – può comprendere le esigenze di noi monzesi residenti nei rioni più a est della città»: per il questo il Comitato ha scelto di interpellare proprio Villa, che subito si è dato da fare.

«Ho scritto in questi giorni all’Ufficio ambiente – ha spiegato – affinché solleciti al più presto un intervento del personale provinciale: l’azienda ha sede a Concorezzo, non nel nostro comune. Attraverso la provincia, è nostra intenzione richiedere nuove misurazioni e nuovi rilievi: i cattivi odori hanno picchi settimanali ed è nostro dovere capire se tutti i limiti vengano effettivamente rispettati. E se anche la situazione dovesse risultare a norma, chiederemo all’amministrazione di Concorezzo e all’azienda di riunirci attorno a un tavolo, in modo da trovare insieme delle soluzioni che possano limitare i disagi».

Il vicesindaco è possibilista: «Qualche anno fa, per risolvere un problema simile che aveva messo in difficoltà la zona di Cantalupo è stato sufficiente chiedere alla ditta di installare filtri aggiuntivi»

L’azienda – Asfalti Brianza dal canto suo è a caccia di una soluzione per limitare il problema delle puzze. «Le analisi fatte da Arpa non hanno rilevato irregolarità nella produzione di asfalto – ha fatto sapere l’azienda concorezzese – Abbiamo ricevuto alcune prescrizioni dall’agenzia, come mantenere il sito produttivo pulito e prestare particolare attenzione agli sbocchi di carico da dove escono i fumi».

L’impresa che si trova al confine con Monza e Brugherio in questi giorni sta cercando di mettere in campo un intervento adeguato per risolvere il problemi e per stessa ammissione della società «non è facile trovare la strada giusta perché a volte sebbene noi seguiamo sempre alla lettera le regole per produrre bitume basta che tiri il vento e l’odore si diffonde senza che noi possiamo intervenire».

L’amministrazione comunale concorezzese ha scritto una lettera ad Asfalti Brianza chiedendo di ottemperare a quanto richiesto dall’Arpa e sollecitare una soluzione.

«La priorità è tutelare la salute dei cittadini – ha chiosato il sindaco concorezzese Riccardo Borgonovo – e bisogna sicuramente porvi rimedio». Dal bitumificio hanno fatto sapere di essere «assolutamente disponibili a cercare una soluzione, ci mancherebbe altro. Ci è stato proposto di installare un doppio bruciatore che però richiede un importante investimento economico e soprattutto il blocco temporaneo della produzione e non possiamo permettercelo perché attraverso il nostro lavoro diamo uno stipendio a cento famiglie. Siamo comunque consci del disagio e vedremo come muoverci»