Monza e Brianza: mancano 500 posti per l’accoglienza di nuovi richiedenti asilo

Accoglienza profughi: a Monza e Brianza mancano 500 posti. Ci sono state risposte inferiori alle aspettative all’ultimo bando della prefettura di Monza: 1.712 è il totale di posti recuperati fino alla fine dell’anno, le previsioni dell’ufficio del Governo erano di 2.256 in tutta la Brianza. Già saturi Monza, Agrate, Camparada, Carnate, Correzzana, Vedano e Villasanta.
Monza, richiedenti asilo di via Asiago a lezione di italiano
Monza, richiedenti asilo di via Asiago a lezione di italiano Fabrizio Radaelli

La macchina dell’accoglienza dei richiedenti asilo a Monza e in Brianza potrebbe trovarsi in affanno nel giro di poche settimane: le associazioni e le cooperative che hanno partecipato all’ultimo bando della Prefettura hanno messo a disposizione 1.712 posti fino al 31 dicembre a fronte dei 2.256 che gli uffici di via Prina contavano di reperire.

Ai letti garantiti dal privato sociale vanno aggiunte un paio di centinaia di brande negli hub, tra cui quello coordinato dalla Croce Rossa ad Agrate, riservati ai profughi appena giunti in Brianza. Si arriva a circa 1.900 posti ovvero tanti quanti sono attualmente i migranti nella nostra provincia: in caso di emergenza, come già accaduto sia in piena estate sia sotto la neve, la carenza di strutture potrebbe essere tamponata con l’utilizzo di tende. Non è la prima volta, fanno notare gli addetti ai lavori, che l’offerta non copre il fabbisogno ipotizzato.

La maggior parte dei migranti, ovvero 1.121, sarà affidata al raggruppamento costituito dal Consorzio Comunità Brianza e dal Consorzio sociale Cs&l, 414 saranno gestiti dalla cooperativa sociale Ubuntu, 98 da I Girasoli di Desenzano che operano in Brianza da alcuni anni, 28 da Il Melograno di Segrate da tempo impegnato sul territorio, 20 dalla Cooperativa sociale della Brianza di Meda, 1 dall’associazione Studio D&G Research di Seveso mentre 30 stranieri saranno seguiti dalla cooperativa sociale Adomicilio con la sede principale a Milano e una secondaria a Renate.

Si tratta di una realtà attiva soprattutto sul fronte dell’assistenza medica e sanitaria che dalle nostre parti si cimenterà per la prima volta con i bisogni dei profughi.

In caso di arrivi copiosi la Prefettura dovrebbe distribuire i richiedenti asilo nei comuni in cui le persone in fuga dalle guerre non raggiungono la soglia di 2,5 ogni mille abitanti, come previsto dall’accordo siglato tra il ministero dell’Interno e Anci: le città, per così dire, sature sono 14 tra cui Monza, Agrate, Camparada, Carnate, Correzzana, Vedano e Villasanta.

Nelle scorse settimane, intanto, Roma ha versato ai municipi il contributo una tantum di 500 euro per ogni richiedente asilo accolto: si tratta di cifre consistenti per i centri che più di altri hanno aperto le loro porte. Nel capoluogo brianzolo, ad esempio, sono piovuti circa 200.000 euro.

Pochi giorni fa proprio il Comune di Monza ha pubblicato il bando per individuare le associazioni che si occuperanno dei 36 stranieri inseriti nel progetto Sprar da luglio 2017 fino a dicembre 2019: 18 letti dovranno essere allestiti in abitazioni della zona compresa tra i quartieri Libertà, Cederna, San Rocco, Regina Pacis, San Donato e Sant’Albino mentre i rimanenti dovranno essere suddivisi tra San Carlo, San Giuseppe, San Fruttuoso, Triante, San Biagio, Cazzaniga, Centro e San Gerardo. Sul tavolo ci sono oltre 968.000 euro, Iva esclusa, per l’affitto di appartamenti e l’organizzazione di percorsi personalizzati di formazione al lavoro che favoriscano l’integrazione dei migranti.